giovedì 22 marzo 2018

Il "Presagio triste" di Banana

La copertina del libro e, sullo sfondo, i villini di Karuizawa
Ho trovato questo romanzo molto... nipponico, se mi passate il termine.

Il mistero e l'inconscio che si stringono e s'intrecciano, con sogni molto realistici e realtà oniriche, intessendo una trama famigliare che è ben diversa da quella che appare all'inizio, svelando legami e sentimenti sottaciuti, nascosti, dimenticati.

Le poche pagine del libro (neppure 130) potrebbero essere fagocitate in un battibaleno, eppure la narrazione ha il ritmo lento delle grandi ricerche, tra introspezione ed analisi del mondo circostante, un ritmo da goccia zen che fa oscillare docilmente la canna di bambù in un laghetto, una melodia densa di malinconia e d'attesa suonata ad un vecchio pianoforte.
Una lentezza dolce, forse ormai sconosciuta e quasi certamente dimenticata in Occidente. Molto nipponica.

Titolo: Presagio triste
Autore: Banana Yoshimoto
Traduttore: Giorgio Amitrano
Editore: Feltrinelli - Super UE
Anno di edizione: 2003
ISBN: 88-07-84022-7


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