venerdì 2 dicembre 2016

Il Cumano

Caspita, ne è passato di tempo!
Scusate se ho trascurato il blog tanto a lungo, ma in questo periodo sono stata particolarmente impegnata sul versante marziale (in una serie di quattro incontri con il pluri campione di MMA e BJJ Wander Braga, che si sono aggiunti ai miei consueti allenamenti ed alle normali lezioni) e su quello letterario (proseguendo la collaborazione con Lucrezia Monti, che ora vanta tre titoli al proprio attivo).
Il mio ritorno su queste pagine parte dal mantenimento di una promessa fattavi ormai mesi fa, quando, felice e squattrinata, ero rincasata con il mio bottino dalla Fiera del Libro di Como. Avevo scritto un articolo al riguardo, assicurandovi che avrei recensito i miei acquisti non appena avessi terminato di leggerli, ma, ahimè, così non è stato.
Ed eccomi dunque qui, oggi, a cospargermi il capo di cenere, pentita, e a mantener fede alla parola data.

"Il Cumano" ripercorre le vicende della decennale guerra che vide la città di Como, florido centro di artigianato e commercio, contrapposta a quella di Milano, interessata ad ampliare i propri confini, dal 1118 al 1127 partendo proprio dalla narrazione dei fatti lasciataci da un ignoto scrittore dell'epoca, probabile testimone oculare: questi raccolse le proprie memorie in un racconto epico in versi dal titolo "Liber Cumanus, sive de bello mediolanensium adversus comenses" con il nome di Cumano.
Da questa antica opera il ricercatore Mario Bergamaschi ha preso il via per ricostruire la storia di ciò che avvenne, sino a giungere alla realizzazione di quest'opera che è, sì, trattato storico, ma dalle atmosfere di romanzo dell'epica cavalleresca.
In quel tragico decennio, infatti, nella città di Como, nella bassa comasca e persino sulle acque del Lario si disputarono feroci battaglie, si assistette a clamorosi tradimenti, furono compiuti atti eroici e barbari massacri.
Un esempio viene dato dalla battaglia che seguì al tradimento di Arialdo degli Avogadri, signore di Lucino, il quale cedette il proprio castello ai milanesi: Ottone degli Avogadri, suo parente, ben consapevole del disonore che sarebbe caduto sull'intera casata a causa di questo gesto, ordì un piano di vendetta nei confronti di Arialdo.
"[...] Non appena i cavalieri di Arialdo furono abbastanza lontani dal castello, Ottone uscì con i suoi e assalì urlando i nemici i quali, colti alla sprovvista, diedero di volta ai cavalli tentando di ritornare al castello ma vennero impegnati dai comaschi in uno scontro violento. Ottone sopra tutti imperversava tra i nemici, la sua lancia aveva ormai trafitto due cavalieri uccidendoli, ma nell'impeto di un colpo vibrato contro un terzo cavaliere la lancia si spezzò, e allora estrasse dal fodero la grande spada da combattimento con la quale menò fendenti e piattonate che ridussero in fin di vita chi vi si imbatté".
Come morì Ottone? La città di Como gli tributò gli onori spettanti agli eroi? Come avvenne realmente la battaglia dell'Isola Comacina? Quali sordidi intrighi e che tradimenti si celano nelle stanze dei castelli e dei palazzi del comasco e del milanese? Le risposte sono tutte tra le pagine di questo libro, trattato storico avvincente come un romanzo.

Titolo: Il Cumano - Cronaca della guerra decennale tra Como e Milano - 1118 - 1127
Autore: Mario Bergamaschi
Editore: Alessandro Dominioni
Anno d'edizione: 2013

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