giovedì 3 settembre 2015

Altruismo e giustizia "normali"

Mentre ancora riecheggia sui giornali e nei tg la notizia dell'uomo ucciso per aver tentato di sventare una rapina a Castello di Cisterna, in tv mi è capitato di vedere un video che voglio condividere con voi. 


L'uomo sulla sedia a rotelle si chiama Larry Skopnik ed è intervenuto in difesa della cassiera senza pensare alle possibili conseguenze. Il fatto è avvenuto nell'autunno del 2010 a Vancouver, all'interno di una stazione di servizio la cui videocamera di sorveglianza ha ripreso l'accaduto, ed ha avuto una certa eco mediatica, tanto che a distanza di anni ancora se ne parla.

In quel caso, a destare clamore fu il fatto che il signor Skopnik fosse su una sedia a rotelle; subito si parlò di "eroe", ma lui - come riportato da un articolo della CTVNews - ha sempre rifiutato questa definizione: "Faccio sempre quello che posso per aiutare le persone in difficoltà - ha dichiarato - Non credo di aver fatto niente di eccezionale. E' vero, sono su una sedia a rotelle, ma ancora ho i valori e gli ideali che mio padre e mia madre mi hanno trasmesso, di cercare di aiutare le persone e di oppormi ai prepotenti".
Oggi a far versare fiumi d'inchiostro è il fatto che Antatoliy Korov fosse ucraino nonchè "regolare in Italia". Diverso, insomma. 
Purtroppo questo coraggioso muratore e papà non può più parlare, non può darci la sua versione dell'accaduto, ma immagino che se avesse potuto le sue parole sarebbero state simili a quelle di Skopnik: quelle di una persona che si oppone ad un'ingiustizia, una persona che non si sente "eroe" e nemmeno "diverso", ma semplicemente un essere umano che ancora sa cosa siano altruismo e senso di giustizia. E che per questi valori è pronto a rischiare la propria vita. 

2 commenti:

  1. Il fatto che un uomo in sedia a rotelle sia intervenuto in difesa della cassiera dovrebbe far vergognare tutti quelli che, in simili circostanze e avendone la possibilità, non hanno fatto niente. In questo senso è un eroe! Eroico è il fatto che abbia superato le sue difficoltà fisiche. Per quanto riguarda i gesti di coraggio compiuti da altri senza pèroblemi non parlerei di atti di eroismo ma di atti di profonda umanità. Un essere umano non può restare indifferente di fronte al sopruso e alla prepotenza. Disumani sono gli altri, quelli che vedono, capiscono ma voltano il viso dall'altra parte pensando "Tanto non mi riguarda!!!".
    Un bacio
    Francesca

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    Risposte
    1. Francesca, so che può sembrare paradossale, ma spesso le persone che noi cosiddetti "normodotati" (mamma mia, che parola orrenda!) consideriamo "limitate", "handicappate", "diversamente abili" dimostrano di essere tali e quali a tutti gli altri. Ci sono persone in sedia a rotelle stronze tanto quanto il nostro dirimpettaio centometrista, persone senza un braccio cafone quanto chi le braccia le ha entrambe, ciechi e muti carogne quanto chi ci vede e sente benissimo.
      E, poi, ci sono persone che non riescono a rimanere con le mani in mano davanti ad un'ingiustizia. Persone. Sia che possano camminare o meno, sia che ci sentano o meno, sia che abbiano entrambe le braccia o meno. Persone. Ed è di loro, in quanto esseri umani, che credo si dovrebbe parlare e non, come invece accade, in virtù di una presunta "diversità".
      Grazie per il commento, ciao.

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