mercoledì 5 agosto 2015

Il successo di Ronda Rousey? E' questione di fisica

Uno dei grafici che spiegano il "super potere" di Ronda Rousey,
realizzato da Rhett Allain. 
La fighter dell'UFC "Rowdy" Ronda Rousey è ben nota per le sue rapide vittorie, avendo spesso ragione delle avversarie in meno di un minuto. Come ho scritto, il 1 agosto ha battuto la brasiliana Bethe Correia in soli 34 secondi, ma questo non è stato il suo record di rapidità: l'incontro che l'ha vista contrapposta a Cat Zingano, infatti, si è concluso dopo soltanto 14 secondi, con la vittoria della Rousey grazie alla sua celebre tecnica di armbar.
Ma qual è il suo segreto? Secondo Rhett Allain, il cui articolo è stato pubblicato su Wired e ripreso dallo Smithsonian Museum, il merito è tutto della fisica. Non del fisico (che pure conta non poco, in fatto di atlete di questo livello), ma proprio della fisica.

Allain ha comparato i dati della durata degli incontri (solo quelli vinti), sia amatoriali che professionistici, della Rousey con quelli di Jessica Andrade e della recente avversaria Correia ed il risultato appare chiaro: Ronda ha un tempo medio di combattimento di soli 69 secondi, rispetto ai 277 della Correia ed ai 212 dell'Andrade.
Rousey vs. Correia.
Photo by Buda Mendes/Zuffa LLC/Getty Images
La rapidità delle vittorie è, secondo lui, da attribuire al numero di colpi che la Rousey riesce a mettere a segno in così poco tempo: la rapidità di esecuzione delle tecniche sarebbe essenziale e, secondo i calcoli di Allain, "Rowdy" ha una media 0,306 colpi al secondo, uno ogni 3,27 secondi.
Il che significa che, se mantenesse inalterata la media nel tempo, in un incontro di cinque minuti la Rousey colpirebbe il bersaglio 91,8 volte.
E lo farebbe, secondo i calcoli riportati nell'articolo, sviluppando con ogni pugno un'energia cinetica di 25 Joules. Che può non sembrare molto, ma Allain prova a rendere più comprensibile il dato anche a quanti non praticano MMA nè altre discipline da combattimento e lo fa con un esempio: "Sarebbe come prendere due libri di testo in faccia ogni 3 secondi. Non stupisce che le avversarie della Rousey vadano al tappeto tanto presto".

Non va dimenticato, poi, che nonostante questi dati strabilianti la Rousey non è celebre per i suoi pugni, bensì per la sua chiave articolare armbar, con la quale ha chiuso la larga maggioranza degli incontri da lei disputati. Ed anche le chiavi articolari si basano sui princìpi fisici legati a leve e fulcri. Chissà che Allain non ci regali presto un interessante aggiornamento in merito. 

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