martedì 31 marzo 2015

Medicina tradizionale cinese e primavera

L'inverno è ormai alle spalle, la primavera ha fatto capolino ed il nostro corpo si trova ad affrontare cambi di stagione, di clima, di orari. 
La primavera è la stagione della rinascita, del nuovo vigore dopo il riposo invernale e, secondo la medicina tradizionale cinese, se non adattiamo il nostro organismo ai cambiamenti del clima andiamo incontro ad antipatici inconvenienti, come raffreddore e ricaduta nell'influenza.
Associata all'elemento Legno ed anatomicamente legata al fegato, la primavera è un momento di nuova vita e per essere affrontata nel miglior modo possibile la medicina tradizionale cinese raccomanda di ridurre l'assunzione di pietanze acide, preferendo loro quelle dai gusti dolci e pungenti, che aiutano il fegato a riequilibrare il proprio Qi. Via libera, dunque, alle pietanze a base di cipolle, porri, germogli di bambù, spinaci, funghi, yam cinese, ma anche datteri e coriandolo
Da assumere, anche, verdure fresche e a foglia, che è bene includere nei nostri pasti quotidiani, mentre sarebbe opportuno ridurre il consumo di cibi surgelati e fritti che, se consumati in grande quantità, potrebbero risultare dannosi per la milza e lo stomaco. E' possibile che alcuni individui soffrano, in questo periodo, di secchezza alla gola, alito cattivo o stitichezza: i rimedi naturali raccomandati dalla tradizione orientale sono, in questo caso, sedano, cetriolo, ma anche pere, banane e castagne d'acqua. 
Così come il freddo dell'inverno ci porta naturalmente a chiuderci tra le mura domestiche, i primi tepori primaverili ci spingono ad uscire: è bene assecondare questo richiamo della natura e riprendere a fare esercizio fisico fuori casa, ma con moderazione e gradualmente. 

lunedì 30 marzo 2015

Daniela Ducato e la lana per l'edilizia

La lana delle pecore brucia con grande difficoltà. E questa caratteristica fa sì che le eccedenze debbano essere smaltite come rifiuti speciali, comportando da un lato un esborso non indifferente per le aziende che utilizzano la lana e, dall'altro, il bisogno di impiegare idrocarburi per lo smaltimento. Un danno economico ed ecologico, dunque, ma a Daniela Ducato è apparso anche come un controsenso: lei, che si definisce "orgogliosamente sarda", ha saputo trasformare questa particolare caratteristica della lana di pecora in un pregio, utilizzando le eccedenze in edilizia.

E' nata così la squadra Edilana, che produce materiale per l'isolamento termico ed acustico 100% pura lana vergine. E non si tratta di una stranezza, ma di una grande idea imprenditoriale che ha ottenuto l'eccellenza: i prodotti Edilana hanno infatti il miglior potere termico ad alta densità di tutti gli isolanti del pianeta (W/mK 0,032-0,033 per 200 Kg/m3) e, come se non bastasse, hanno anche la certificazione etica ambientale.  Perchè non sono soltanto prodotti con pura lana vergine, ma questa lana viene interamente prodotta da pecore autoctone della Sardegna (che da sola detiene il 60% del patrimonio ovino nazionale) allevate in modo estensivo, ovvero sia libere di pascolare nei prati e sui pendii. 


Un'idea di imprenditoria che abbraccia valori etici, dimostrando al mondo intero che è possibile guadagnare denaro investendo sulle persone e sull'ambiente; un'idea di imprenditoria che recentemente è stata premiata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

venerdì 27 marzo 2015

Buone notizie!

Era dato per estinto e invece, dopo vent'anni di latitanza, il Pika di Ili ha fatto la sua ricomparsa. Scoperto casualmente solo negli anni '80 nella Cina nord-occidentale, questo simpatico animaletto che sembra un peluche aveva poi fatto perdere completamente le proprie tracce. Ma ora rieccolo qui
Nonostante sia seriamente minacciato d'estinzione, ad oggi non esistono progetti specifici per la sua tutela ed il ricercatore che l'ha scovato spera che, tornando alla ribalta, si possa procedere con la creazione di aree protette per questo coniglietto d'alta quota.

Qual è il Paese più "verde" al mondo? Forse a nessuno verrà in mente il Costa Rica, eppure dall'inizio dell'anno questo Stato dell'America Centrale è ad emissioni 0. Il Paese, molto attento all'ambiente (tanto che un quarto del suo territorio è protetto), si sta alimentando solo grazie a fonti d'energia rinnovabile (qui l'articolo).

Una straordinaria storia di amicizia tra uomo ed animali arriva dalla Scozia, dove un cane il cui nome è tutto un programma, Miracle, ha stretto amicizia con un bambino autistico colpito da paralisi cerebrale. L'animale avrebbe dovuto finire in padella, ma è stato salvato da un'organizzazione che opera in Thailandia ed adottato da una signora scozzese, che subito ha notato lo straordinario rapporto che si è instaurato tra suo figlio Kyle e Miracle, un rapporto estremamente benefico per lo sfortunato bambino (qui la notizia).

Circa 250 bambini soldato, tra cui anche alcune bambine, sono stati liberati in Sud Sudan ed accompagnati da rappresentati dell'Unicef presso un centro di cura dove verranno assistiti, anche in termini psicologici. Con questa liberazione sale a 1.314 il numero di bambini soldato liberati che, si spera, potranno riabbracciare le proprie famiglie e tornare lentamente a riconquistare l'infanzia perduta.

Dimenticate la storia delle "braccia rubate all'agricoltura": i giovani tornano alla terra e lo fanno con grande entusiasmo. In aperta controtendenza rispetto all'economia generale ed ai preoccupanti dati sulla disoccupazione, infatti, oltre 2800 imprese agricole in Veneto sono condotte da giovani al di sotto dei 35 anni e l'agricoltura in generale fa registrare un +23% del numero di occupati in Veneto (qui la notizia).

Bere caffè contro la sclerosi multipla? Sebbene sia ancora presto per poter cantare vittoria, secondo due diversi studi effettuati negli Stati Uniti ed in Svezia, l'assunzione di caffeina potrebbe ridurre il rischio di incorrere nella malattia. Si tratta di studi che devono ancora essere supportati da molte prove scientifiche, ma intanto il consumo di caffè è già stato associato alla riduzione di rischio di altre malattie come Alzheimer e Parkinson (qui l'articolo).  

giovedì 26 marzo 2015

Wushu a Brescia

Siete affascinati dal Kung Fu Wushu e vi piacerebbe cimentarvi in prima persona? E magari volete che ad insegnarvi sia proprio un cinese, che nella pratica di questa disciplina ci è nato e cresciuto? E poi, forse, avete anche la fortuna sfacciata di abitare nei pressi di Brescia? Allora c'è il corso che fa al caso vostro ed è persino a costi stracciati. Fortunelli!

Qui, infatti, Jinqing Li - con il quale ho avuto il piacere di allenarmi - ha aperto corsi rivolti sia ad adulti che bambini, sia a chi ha già sperimentato questa disciplina sia a chi è un perfetto principiante. 
Per ogni ulteriore informazione cliccate sul volantino.

mercoledì 25 marzo 2015

Insalata di primavera

Fresca, di stagione e gustosissima, questa insalata è anche facile e veloce da preparare, quindi proprio non ci sono scuse per non assaggiarla. Pochi gli ingredienti, tutti ricchi di ottime qualità nutrizionali, a cominciare dai finocchi: conosciuto ed apprezzato fin dai tempi degli Egizi, questo ortaggio è ottima fonte di potassio, calcio e fosforo, oltre ad essere ricco di vitamina A, B e C ed avere un bassissimo contenuto di grassi.
Una volta lavato, privato di gambi e ciuffi e tagliato a piccoli pezzi, il finocchio va unito ad un'arancia rossa o un pompelmo rosa (a voi la scelta, secondo il vostro gusto) tagliato anch'esso a piccoli tocchetti; entrambi questi agrumi sono un'importante fonte di vitamine, in particolare delle vitamine C ed A, ma anche di alcune appartenenti al gruppo B (come la Tiamina) ed alla Niaciana o vitamina PP, tutte ottime per prevenire raffreddori. Vitamine ed il benefico acido oleico vengono forniti anche dalle olive, che andranno aggiunte dopo essere state private del nocciolo e tagliate a rondelle; mentre una generosa manciata di pinoli assicurerà al nostro contorno l'apporto di manganese, ferro, magnesio, potassio, fosforo, calcio, zinco e sodio, oltre ad importanti aminoacidi. I pinoli potete aggiungerli crudi o dopo averli fatti saltare qualche istante in padella, tenendo presente che il calore distrugge molte proprietà nutrizionali termolabili. Si condisce il tutto con un filo d'olio d'oliva, una spolverata di pepe nero ed eventualmente un po' di succo d'agrume o di aceto balsamico. 

venerdì 20 marzo 2015

Benvenuta primavera! Biscotti di riso fioriti

Cosa c'è di meglio per festeggiare l'arrivo della primavera che dei biscotti di riso coi fiori? Avete letto bene, sto proprio parlando di fiori commestibili e, vi assicuro, la cosa non è nemmeno tanto strana: noi mangiamo fiori in continuazione. I cavolfiori, ad esempio, sono fiori (come suggerisce il nome) ed anche i carciofi sono fiori, che noi mangiamo quando sono soltanto dei boccioli non ancora schiusi, ma bando alle ciance: questi biscotti sono dolci e non si preparano certo nè coi cavolfiori nè con i carciofi, ma proprio con i fiori di campo, come ad esempio le violette. Se ci pensate un attimo, infatti, molti fiori vengono usati da millenni nell'alimentazione umana, anche con scopo curativo, come la camomilla, la lavanda o il tarassaco.
Ma veniamo alla ricetta dei nostri biscotti di primavera che, essendo preparati con farina di riso, possono essere mangiati anche da chi soffre di celiachia.
Ingredienti:
  • 150 gr di farina di riso
  • 50 gr di amido di riso
  • 80 gr di burro (anche vegan)
  • 50 gr di zucchero
  • 20 violette o viole mammole che dir si voglia (Viola odorata)
  • olio di semi q.b.
  • un pizzico di lievito
  • zucchero a velo per la decorazione
Dopo averle colte, laviamo ed asciughiamo con grande delicatezza le nostre violette; teniamole da parte per la decorazione.
In una ciotola mescoliamo la farina di riso, l'amido di riso, il burro, lo zucchero ed il lievito e, poco alla volta, aggiungiamo l'olio fino ad ottenere una palla dalla consistenza morbida ma soda.
Ricaviamo dei biscotti che cuoceremo in forno a 180°.
Nel frattempo in una scodella mescoliamo lo zucchero a velo con pochissima acqua, aggiungendone poco alla volta se necessario, così da ottenere una glassa bella soda.
Quando i biscotti sono pronti, decoriamoli con la glassa e le violette.

ATTENZIONE! Non tutti i fiori sono commestibili e, anzi, alcuni sono velenosi. Nella preparazione di questi biscotti, dunque, non lasciatevi trascinare dal gusto estetico ma dal buon senso: consultate prima l'elenco delle piante e fiori edibili (Slowfood ne consiglia 40) ed evitate accuratamente tutto ciò che può essere pericoloso. 

giovedì 19 marzo 2015

Il gatto allo specchio

C'è di tutto, in questo libro di Giorgio Celli che vede tornare in azione il Commissario Michelucci: c'è una morte misteriosa sulla quale indagare, ovviamente, e c'è un gatto, non potrebbe essere altrimenti, ma ci sono anche la scienza, la ricerca, la storia, l'etica... C'è Giorgio Celli, uomo di scienza e di cultura, la cui personalità poliedrica emerge dalle pagine e rende ancora più difficile il pensiero di averlo perso così presto, doppiamente più triste la consapevolezza della mancanza.
Perchè lui, che era etologo, con la scienza ci campava ogni giorno, ma aveva tanto altro da dire e questi suoi scritti, pubblicati nei romanzi "Gattingiallo", ne sono testimonianza.
Il Commissario Michelucci ama il pensiero Zen, "fa il bucato della mente", per così dire, in modo da poter acciuffare il capo del filo di quella che è un'intricata matassa e giungere, poi, alla soluzione del caso; è un solitario, il suo lavoro di poliziotto l'ha portato a diffidare degli esseri umani, scoprendo fin troppo spesso che quella gentile signora ha avvelenato il caffè del consorte o che quell'uomo tanto amabile conserva nel freezer i resti del corpo della sua convivente, ma quando nella sua solitudine la nera signora ammantata lo avvicina, sente il bisogno di compagnia. E così, ad un certo punto, quasi si fossero scelti vicendevolmente, salvandosi l'un l'altro, la sua esistenza si incrocia con quella del grosso soriano Murder. Il suo nome, che in inglese significa "omicidio", sembra calzare a pennello al gatto di un piedipiatti ed il fatto che fosse appartenuto alla vittima del delitto che Michelucci si trova a dover risolvere consolida l'unione.
Dalle vie di Bologna alla foresta dell'Ecuador, il romanzo si dipana tra biotecnologie e teologia, tra scienza e morale, tra storia ed OGM, fino alla soluzione dell'intricato caso.

Titolo: Il gatto allo specchio
Autore: Giorgio Celli
Editore: Morganti
Anno di edizione: 2008

martedì 17 marzo 2015

Innocenti bugie

Fatto buffo, ma non insolito, il titolo italiano non c'entra assolutamente nulla con quello originale, ma in questo caso è quantomai inappropriato, dal momento che Roy Miller è una spia estremamente onesta che di bugie non ne dice. Non a June, almeno, se si fa eccezione per la prima bugia, quando va a sbattere contro di lei in aeroporto fingendo che si sia trattato di un caso, ma allora non la conosceva e quindi non conta. Poi Roy è sempre sincero ed onesto, non le mente mai. E questo, insieme al fatto che abbia l'indiscutibile fascino del ragazzaccio scanzonato, sia un'arma letale e le salvi la vita in più di un'occasione, contribuisce non poco ad accrescere la sua capacità seduttiva.
Dunque: bugie, non ce ne sono. Almeno non tra i protagonisti. E non sono queste le uniche mancanze del film: non ci sono turpiloquiobestemmie, ad esempio, che fin troppo spesso infarciscono i film d'azione made in USA, e non ci sono neppure scene di sesso esplicite quanto inutili ai fini narrativi ed interminabili, altro caposaldo ormai irrinunciabile di tante produzioni cinematografiche d'oltreoceano. "Knight and day" - questo il titolo originale, dovuto alla cavalleria del protagonista maschile oltre al fatto che il suo cognome da "non agente segreto" sia Knight e che celi il preziosissimo Zefiro all'interno di una mini armatura - è un film leggero, divertente ed al tempo stesso adrenalinico, con tutti i requisiti per essere un grande film d'azione, a cominciare dalle numerose scene di duelli a mani nude, inseguimenti stradali, conflitti a fuoco.
Del tutto inverosimili, si potrebbe obiettare, ma, suvvia, chi guarda film per avere a che fare con la dura e persino deprimente realtà del quotidiano? 
Poi, naturalmente, c'è la storia d'amore, sbocciata tra pallottole, viaggi intercontinentali e sedativi, che fornisce tutti gli ingredienti necessari per far sì che questo film sia anche una commedia godibilissima. Uno stile narrativo  ed un intreccio che ricordano un poco film come "Due nel mirino" o anche "Il gioiello del Nilo", opere molto gradevoli che temevo relegate nel passato: è stato un autentico piacere scoprire che così non è e che, anche nel 2010, c'è chi ancora riesce a fare film d'azione... con cavalleria.

Titolo: Knight and Day - Innocenti bugie
Anno: 2010
Regista: James Mangold
Roy Miller - Tom Cruise
June Havens - Cameron Diaz

lunedì 16 marzo 2015

Gay, figli ed il peso delle parole

E' scoppiata la guerra mediatica tra Elton John e Dolce e Gabbana. Oggetto del contendere: le coppie gay ed il diritto o meno di avere figli. Gli stilisti italiani, coppia nel lavoro e nella vita, hanno rilasciato a inizio marzo un'intervista a Panorama nel corso della quale Domenico Dolce ha dichiarato: "Tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono i figli della chimica, i bambini sintetici, uteri in affitto, semi scelti da un catalogo"; prontamente rinominati dal web Volta&Gabbana e criticati in molto molto aspro sui social network, i due hanno anche incassato la piccata reazione del cantante di fama mondiale Elton John, il quale ha invitato fans e non solo a boicottare gli stilisti, non comprando più i loro abiti.

Molta confusione, poi, è stata fatta anche dai mezzi d'informazione italiani: dall'ANSA a Il Mattino, passando per il Giornale di Sicilia ed Il Messaggero, tutti a gettare fiumi d'inchiostro circa le "adozioni gay", trascurando il fatto che Domenico Dolce non abbia mai parlato di figli adottivi. Adottato, infatti, è un bambino o, per dirla in termini giuridici un minore, il quale assume lo status di figlio degli adottanti, dei quali porta anche il cognome. Ma è un bambino. Una creatura già esistente.
Non un individuo creato in laboratorio miscelando ovuli e sperma ed impiantato in un utero in affitto. E' di questi figli della chimica che parlava lo stilista. Elton John non ha figli adottivi, ha invece due figli ottenuti tramite la fecondazione in vitro con il marito David Furnish.

Le parole hanno un peso perchè hanno un valore, un significato. Adottato non è sinonimo di assemblato, nè di generato.

L'adozione è - o dovrebbe essere - un atto d'amore altruistico, attraverso il quale si offre ad un bambino che ne è privo una famiglia, oltre a beni materiali come pasti, abiti, giocattoli ed istruzione ai quali difficilmente potrebbe accedere altrimenti; la fecondazione artificiale è molto spesso un atto egoistico attraverso il quale ci si procura con il potere dei soldi e della scienza ciò che la natura ci ha negato ed è così che si assiste al fenomeno di mamme/nonne - troppo interessate alla carriera mentre erano in età fertile e desiderose di maternità solo quando si trovano ormai alla soglia della pensione - o di coppie gay con bambini sintetici, fino alle aberrazioni come quella di Anne-Marie Casson, madre di Kyle - gay e single - la quale, per assecondare il desiderio di paternità del suo figliolo gli ha ceduto l'utero "in affitto", divenendo così madre e nonna al tempo stesso, rendendo Kyle padre di suo fratello

"Un figlio? Sì, lo farei subito, ma sono gay e non posso avere un figlio - così ha detto invece Domenico Dolce - Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c'è vuol dire che non ci deve essere. E' anche bello privarsi di qualcosa", soprattutto quando questo "qualcosa" è un "qualcuno".

Bellezze in bicicletta

La guerra era finita, l' Italia stava andando velocemente incontro al futuro e a quello che sarebbe stato chiamato "boom economico" ed una ragazza viveva la sua gioventù sulle sponde del Po, in quegli anni '60 proiettati verso il domani ma in cui ancora si arrossiva per un complimento e le gonne sfioravano, tra pudore e malizia, le ginocchia.
Un tempo che sembra lontano quanto la preistoria ora che si vive legati al telefono e che il computer è entrato, nelle sue diverse declinazioni, nella vita di tutti, ma un tempo incredibilmente vicino, invece, distante solo una manciata di decenni; il tempo dei nostri genitori, il tempo in cui gli inverni erano fatti di nebbioni che pareva si potessero tagliare con il coltello e le estati biondeggiavano di grano nei campi, mentre le automobili erano ancora un lusso per pochi e per spostarsi si facevano chilometri a piedi o si inforcava la bicicletta. 
Questo libro, donatomi qualche tempo fa, non è, come si potrebbe credere, un'opera nostalgica; potrebbe benissimo diventare, invece, in futuro, una sorta di "reperto" che illustra puntualmente la vita di una giovane ragazza dell'epoca, una vita in cui la tradizione sgomitava con il progresso e la pasta fatta in casa - nella casa patriarcale - conviveva con le prime televisioni.

Titolo: Bellezze in bicicletta - Il mondo di una ragazza di campagna negli anni del boom
Autore: Adele Grisendi
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di edizione: 2003

venerdì 13 marzo 2015

Votiamo ogni giorno

Tutti noi votiamo ogni giorno. Non recandoci alle urne, naturalmente, ma attraverso le scelte - apparentemente anche più insignificanti - che facciamo; scelte che magari non condizionano direttamente chi ci governa e siede nei palazzi della politica, ma che hanno un'ampia eco sul mondo degli affari
Come consumatori, infatti, abbiamo un enorme potere, anche se spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto e lo esercitiamo con leggerezza. 
Un paio di esempi possono aiutare a capire meglio il concetto: recentemente la catena di fast food più famosa al mondo, McDonald's, ha annunciato che anche in Italia arriveranno presto dei panini vegetariani. Il McVeggie - questo il nome della pietanza mordi e fuggi senza pezzi animali tra le fette di pane - già spopola in India, dove anche per scelte religiose sono moltissimi i vegetariani, ed è entrato a far parte in pianta stabile anche nei menù della Germania. Difficile credere che il consiglio direttivo della colossale catena alimentare sia di colpo diventato "amico degli animali"; è più verosimile che non desideri perdere la sempre crescente fetta di mercato costituita da vegetariani e vegani
Un discorso similare si può fare anche per prodotti prima del tutto assenti sugli scaffali dei supermercati e che hanno poi fatto la loro comparsa, divenendo via via più numerosi: dai detersivi bio ai cosmetici non testati sugli animali (dal 2013, poi, un regolamento europeo ha vietato la commercializzazione di tutti i prodotti cosmetici testati sugli animali), dagli alimenti per celiaci alle scatolette di tonno pescato senza nuocere ai delfini, passando per le uova provenienti da allevamenti in cui le galline razzolano a terra ed il thè del mercato equo e solidale, giusto per fare qualche esempio. Ed il discorso non si chiude certo in ambito alimentare: moda, costi di produzione e diritti dei lavoratori sono altri punti focali del mercato.

Sono, questi, fatti che non riguardano soltanto l'Italia, bensì il mondo intero: basti pensare, ad esempio, che in Cina già da alcuni anni è diminuito in modo considerevole il consumo di zuppa di pinne di squalo, piatto dall'antica tradizione ma che alimenta l'orribile fenomeno del finning: i giovani sono più sensibili alle tematiche ambientali ed il mercato si adegua all'esigenza. Discorso del tutto similare anche per quanto riguarda la carne di cane e gatto: un numero sempre crescente di giovani cinesi - complice anche l'aumentato benessere del Paese - considera questi animali come cuccioli d'affezione e non come una possibile pietanza. E, al contempo, colossi come Pepsi, Kraft e Nestlè hanno deciso di dare l'addio ad aspartame e certi coloranti che, sebbene non siano ancora ufficialmente collegati a problemi di salute, non riscuotono la fiducia dei consumatori e li orientano verso altre scelte commerciali. 
Ci piace l'aceto in bottiglie di plastica o vogliamo quello in vetro? Usiamo olio estratto da olive coltivate in Italia o d'importazione? Mi interessa che chi ha colto il caffè che bevo al mattino abbia un giusto compenso oppure no? E la soia dei miei hamburger vegetariani, da dove arriva? Queste non sono domande inutili, come abbiamo visto, e men che meno inutili sono le risposte, capaci di modificare il mercato mondiale. Tanto che, per quanto riguarda la scelta operata da McDonald's, c'è già chi sostiene che sia meglio un hamburger ricavato eticamente da un bovino al pascolo piuttosto che un veg burger ottenuto da una distruttiva piantagione di soia intensiva e magari OGM.

P.S. In ambito di scelte alimentari - ma anche un po' scelte di vita - segnalo anche l'Independence Day di cui si parla su Rumore di Fusa; l'idea è questa: per un giorno (il 31 maggio 2015), tornare a nutrirsi come facevano i nostri nonni, con i soli prodotti del nostro orto o, se non l'abbiamo, prodotti assolutamente locali. Niente banane nè caffè, insomma, ma neppure, se siamo milanesi, niente pomodori campani e, se siamo pugliesi, niente bresaola della Valtellina, ad esempio. Banditi, per un giorno, anche tutti i prodotti della grande distribuzione: ammessi soltanto quelli dei piccoli negozi, ovviamente a patto che si tratti sempre di prodotti a Km 0. Lo scopo di questa iniziativa? "Per un giorno intero ci libereremo dalla schiavitù della grande distribuzione per dimostrare a noi stessi e agli altri che è possibile tornare ad una alimentazione più sana e più naturale", si legge su Un Tuffo nell'Insalata, il blog condiviso che ha lanciato l'iniziativa.

giovedì 12 marzo 2015

La merenda dello sportivo

Pensiamoci un attimo: come deve essere la merenda perfetta per chi si appresta a fare sport? Leggera!, vi sento già rispondere, e avete ragione; che si tratti di scendere sul tatami o nell'acqua della piscina, di inforcare la bici o calzare le scarpe da corsa, poco importa: nessuno riuscirebbe a dare il meglio di sè dopo un piatto di rigatoni o una peperonata. Ma la merenda deve essere anche nutriente e gustosa. Deve, cioè, soddisfare i bisogni del nostro corpo per quanto riguarda il "carburante" necessario a fare attività sportiva e deve anche risultare piacevole al gusto, ovvero sia essere davvero "qualcosa da meritare" (come suggerisce la parola "merenda", che in latino significa "le cose da meritare"), che ci dia soddisfazione e che non sembri una punizione. E questo vale non soltanto per gli sportivi, ma anche per tutte le persone che desiderano perdere peso e che, di conseguenza, non devono certo sentirsi "punite" per questa loro decisione.
La frutta in guscio è perfetta sotto ogni punto di vista: ricca di grassi "buoni", fibre, vitamine e minerali, ci assicura con poco più di una manciata di fare il pieno di energia. Inoltre, mangiata circa mezz'ora prima di fare attività fisica, consente di non intaccare le riserve di glicogeno presenti nei muscoli e contribuisce ad evitare le oscillazioni di glucosio nel sangue.
Ben vengano dunque noci, nocciole, pistacchi, mandorle, arachidi e, se volete aggiungere un po' di dolcezza alla vostra merenda da sportivo, potete integrare con un po' di frutta disidratata o frutta essiccata: albicocche, prugne, uvetta sultanina, fichi, mango, papaia, mele... L'offerta, oggi, è davvero smisurata, ma se decidete di integrare la vostra merenda con questi alimenti è bene che prendiate alcuni piccoli accorgimenti, primo tra tutti quello di leggere bene l'etichetta: spesso, infatti, i prodotti che si trovano in commercio sono addizionati di diossido di zolfo o anidride solforosa, segnalati sulle confezioni anche con il codice E220; si tratta di un gas che viene utilizzato per la conservazione alimentare e che viene ritenuto sicuro, ma è comunque preferibile non eccedere con le dosi. 
Non lasciamoci sopraffare dalla golosità: porta solo guai!
A raccomandarci la morigeratezza nel consumo di questa frutta, poi, è anche l'elevato contenuto di zuccheri - non solo del fruttosio, presente naturalmente, ma anche di dolcificanti aggiunti in fase di lavorazione - che potrebbero costarci un picco glicemico pazzesco e vanificare i nostri propositi di benessere. Insomma: non lasciamoci prendere dalla golosità!
Possiamo ultimare la nostra merenda con una tisana o un thè, per garantirci anche un'idratazione ottimale prima di affrontare l'attività fisica ed una fornitura extra di vitamine ed antiossidanti al nostro organismo. In alternativa alla frutta secca - e questo farà particolarmente piacere ai più golosi - ci si può gustare un pezzetto di cioccolato fondente, sempre stando attenti però a non accedere nelle quantità e... non peccare di gola! 
Dal momento che il ben-essere nasce dall'equilibrio tra corpo e mente e che molto spesso le diete falliscono proprio perchè troppo restrittive, il mio personalissimo consiglio, poi, è quello di concedersi, una volta a settimana, un'extra. E allora in quell'occasione ben vengano biscotti o mousse al cioccolato, per gratificare gola e spirito, ma senza strafare e senza sensi di colpa a posteriori.

lunedì 9 marzo 2015

Palestra a prezzo stracciato, conviene davvero?

La possibilità di allenarsi in qualunque momento lo si desideri, in una struttura moderna e ben attrezzata, a costo bassissimo (anche meno di 20 euro al mese): sono molte le palestre in franchising, dalla Virgin Active alla Hello Fit, passando per la Motus e la Fit Star fino alla MyFit e la 20Hours, che mettono struttura ed attrezzi a disposizione a prezzi stracciati.

Un'occasione ghiotta per chi desideri mantenersi in forma senza spendere un occhio della testa, ma ci sono alcune informazioni che è bene non trascurare. Cominciamo dalle palestre MyFit, che sembrano proprio non aver pace: come riporta ParmaQuotidiano, infatti, dopo il fallimento della My Fit ssd adesso è la società che l'ha acquistata ad essere in crisi. La Reina Servizi srl, nonostante i costi stracciati, è stata messa in liquidazione ed ha richiesto al Tribunale di poter proporre ai creditori un concordato sui debiti. Fallita nel dicembre 2013, la My Fit ssd di Lorenzo Gaetano Reina era stata acquistata e riaperta da Francesco Reina, figlio del precedente proprietario, e dalla sua Reina Servizi srl, ma evidentemente senza troppa fortuna. Qui trovate l'articolo, se desiderate avere maggiori dettagli sull'intera vicenda o se fate parte dei numerosi clienti che, pur avendo pagato poco, ora non hanno un luogo in cui allenarsi. 
Diversi problemi si sono trovati ad affrontare, alla fine del 2013, anche gli iscritti alla Hello Fit di Cremona: la palestra low cost pare avesse chiuso di punto in bianco, senza fornire spiegazioni nè agli oltre mille iscritti nè men che meno a fornitori e dipendenti (l'articolo, con diversi approfondimenti, qui). In fuga con 80 mila euro di affitto e i soldi di tutti gli abbonati, i gestori della palestra Motus di Reggio Emilia - di cui ci eravamo già occupati in passato -  hanno lasciato con un palmo di naso non solo gli appassionati di fitness iscritti, ma anche i dipendenti, rimasti senza stipendio (qui l'articolo), oltre che il proprietario dell'immobile, al quale non sono stati versati canoni d'affitto per diverso tempo.

Sebbene la maggior parte delle palestre, sia a costi stracciati che non, non stiano affrontando problemi di tale portata, è sempre consigliabile leggere attentamente il contratto d'iscrizione e questo, ad esempio, per evitare di avere lo stesso problema della signora Aurora di Prato che, iscrittasi a settembre 2013 e pur avendo frequentato poco la Fit Star, si è trovata ad essere nuovamente abbonata in quanto - stando a quanto riportato sul contratto - se non si disdice tramite raccomandata, l'abbonamento si rinnova automaticamente al momento della scadenza (qui i dettagli). Difficoltà, quella dell'abbonamento con tacito rinnovo,  evidenziata anche dalla signora Giulia Ruffo per quanto riguarda la Hello Fit, che denuncia di aver dovuto pagare oltre 400 euro per la figlia minorenne (qui i dettagli). In merito alla Virgin Active, poi, su Facebook è nato il gruppo "Quelli fregati dalla Virgin Active" nel quale si confrontano "le persone che hanno avuto problemi con gli abbonamenti delle famose palestre" e, d'altro canto, della 20Hours aveva scritto in toni tutt'altro che lusinghieri "Fitness Overpress".

Ma allora queste palestre a basso costo sono una fregatura? Non necessariamente, a patto però di prestare attenzione ed usare il buon senso: se è vero, ad esempio, che queste strutture sono aperte 24 ore al giorno, altrettanto vero è che la maggior parte delle persone è tenuta a rispettare orari di studio o lavoro prestabiliti ed è pertanto logico e del tutto normale trovare la coda al tapis roulant o in sala pesi alla sera, dopo la chiusura di scuole, fabbriche ed uffici, mentre non dovreste avere problemi di sovraffollamento la domenica mattina alle 7. Spesso, stando a quanto riportato dagli utenti nei forum, il personale di sala sembra essere piuttosto latitante e sostanzialmente disinteressato (forse proprio con l'intento di spingere i frequentatori a richiedere, ovviamente con pagamento extra, la supervisione di un personal trainer).

Lo spazio a disposizione di ciascuno è un altro argomento caldo: spesso gli attrezzi sono posizionati molto vicini l'uno all'altro, per ottimizzare lo spazio e sfruttarlo al massimo, ma ciò può significare dover lavorare - e sudare - gomito a gomito con altri iscritti ed è questo uno dei punti dolenti che emerge con maggior frequenza nei forum online.  Legata ai grandi numeri è anche la faccenda della pulizia e del rispetto delle regole: a nessuno fa piacere sdraiarsi su una panca sudaticcia e puzzolente, ma se chi l'ha usata prima di te non ha l'ha ripulita... Quando decidete di iscrivervi, poi, informatevi bene anche circa i servizi inclusi nel costo: diverse palestre super economiche, ad esempio, fanno pagare un gettone a parte per usufruire delle docce, degli armadietti o del parcheggio auto. Sempre in termini di pagamenti, accertatevi che il contratto non sia legato ad una finanziaria: in questo caso, infatti, vi trovereste a dover pagare le rate a chi vi ha concesso il finanziamento, anche qualora la palestra chiudesse.

venerdì 6 marzo 2015

Donne coraggiose, fimmine ribelli

Dici "sposa bambina" e subito la mente corre al Pakistan, all'India, all'Etiopia o a qualche Paese lontano, di certo non è l'Italia che si affaccia tra i nostri pensieri. Eppure ci sono bambine che a 13 anni fanno la fuitina e che a 16 anni si sposano, come Maria Concetta Cacciola, convinte così di sottrarsi alla vita opprimente di reclusa tra le mura domestiche, mentre in realtà si tratta troppo spesso - come racconta Lirio Abbate - di un semplice "cambio di proprietà": la donna cessa di essere una proprietà del padre per diventare una proprietà del marito. 
Lirio Abbate è un giornalista e basta leggere le prime pagine di questo libro per capire come mai viva sotto scorta: non risparmia nessuno. E' implacabile. "Il giornalista arriva dove il magistrato non può per legge. E muovendosi in questa terra di nessuno può scatenare l'ira di mafiosi, collusi e favoreggiatori, che si nascondono spesso dietro le facciate rispettabili di politici, commercialisti, avvocati, medici, giudici, banchieri e, a volte, anche giornalisti", scrive.
Quello che più colpisce, in "Fimmine ribelli", sono le date: vicende che ci aspetterebbe relegate nel passato sono invece drammaticamente attuali. Maria Concetta Cacciola, giovane madre di tre bambini, muore il 20 agosto del 2011 ingoiando acido muriatico, ad esempio, mentre è il 21 maggio del 2012 quando Giusy Pesce, della  nota famiglia Pesce di Rosarno, depone davanti ai giudici del tribunale di Palmi, svelando incredibili retroscena. Sono donne d'oggi, giovani donne contemporanee, che con le loro vite ed il loro modo di agire hanno dichiarato guerra alla 'ndrangheta. Pagando talvolta con la vita.

Ma a Rosarno il tempo sembra essersi fermato: "La ragazza seria è quella che si concede solo al marito e arriva sull'altare indenne, come mamma l'ha fatta, e orgogliosa di indossare l'abito bianco, puro!", dice ad Abbate uno studente del liceo scientifico Raffaele Pria, mentre la compagna di studi Jessica ribatte che è proprio per non attirarsi etichette sgradite che le ragazze possono uscire solo in compagnia, "mano nella mano con l'amica, ma mai da sole". E non è infrequente che, proprio per sottrarsi a questa strettissima sorveglianza, ci si sposi presto. Molto presto.
Giuseppina Pesce, scortata dai Carabinieri
"Ho conosciuto mio marito quando avevo tredici anni e lui ne aveva venti - racconta Giusy Pesce - Io andavo in terza media e lui cominciò a farmi la corte. Ma quando lo venne a sapere mio padre mi disse subito che avrei dovuto prendere una decisione o di non frequentarlo più perchè era troppo grande, oppure di ufficializzare il fidanzamento [...]. La mia famiglia con quella di mio marito si incontrarono, cenarono insieme e decisero che ci saremmo potuti frequentare". Ora che è ufficialmente fidanzata, per lei cambia tutto. "Dal momento in cui mi sono fidanzata ufficialmente non potevo più uscire con le mie amiche [...]. In Calabria si usa che le ragazze non possono andare a passeggio da sole, ci deve essere sempre qualcuno, o la sorella o la madre. Nel mio caso mia madre si vergognava a uscire con noi perchè era giovane e quindi si vergognava di venire in macchina con me e il mio fidanzato. Mia sorella era troppo piccola e voleva la sua libertà, voleva uscire con le amiche, non le piaceva venire con noi. Da soli non potevamo uscire e quindi questo fidanzamento alla fine prevedeva che io dovevo rimanere chiusa in casa e potevo vedere il mio fidanzato solo le volte che veniva a cena".

E il fidanzamento è una cosa seria, il matrimonio è per sempre. Non si può divorziare nè men che meno tradire, ne va dell'onore della famiglia. Non importa se il marito è violento, se finisce in carcere, se è un affiliato alla 'ndrangheta e si è macchiato di diversi crimini: "Finchè mio fratello sarà vivo io resterò condannata a morte, perchè è lui che deve eseguire la sentenza per il mio tradimento", spiega Giuseppina Pesce ai magistrati. "Mi avrebbero ucciso, perchè le donne che tradiscono vengono uccise. E' una legge. Ed è successo tante volte in passato, perchè qui, in Calabria, ragionano così. Hanno questa mentalità". E' l'arresto a salvarla, il 28 aprile 2010, scrive Abbate.
Maria Concetta Cacciola
E com'è possibile che ancora oggi si viva così lo spiega lo stesso autore: "Malgrado il loro criminale parassitismo, i clan godono del consenso di molti settori della società. Coi soldi che ricavano dalle attività illecite, infatti, creano lavoro dove il lavoro non c'è, e sono percepiti quasi come benefattori. Omertà e connivenza trovano spesso giustificazione nella convenienza, oltre che nella paura: meglio schierarsi con chi ti dà il pane che con uno Stato che ti promette sviluppo e benessere e poi latita e ti abbandona a te stesso". Ma ci sono storie di donne che alla 'ndrangheta hanno saputo ribellarsi, fimmine ribelli appunto; storie di donne che questo giornalista raccoglie per raccontarle ad Anna, la piccola figlia di suo cugino rimasto ucciso in un attentato: "Sono convinto che Anna, la figlia di Enzo, diventerà grande in questo pezzo di Calabria. E a lei voglio raccontare altre storie, storie di donne della sua terra. Donne di 'ndrangheta costrette a sposarsi bambine e a subire in silenzio violenze e soprusi. Madri, mogli, sorelle schiacciate da leggi arcaiche e retrive che fanno pagare il tradimento con la vita.
Perchè ancora oggi ci sono vittime di una brutalità antica che ha cambiato volto ma resta identica nella sua ferocia atavica: il delitto d'onore. Nel ventunesimo secolo esiste ancora. Come nel remoto Afghanistan dei talebani, anche in Calabria resiste il codice che punisce con la morte il tradimento femminile. La 'ndrangheta ignora la modernità, anzi la trasforma in una colpa. Ad Anna voglio raccontare soprattutto storie di donne che hanno trovato la forza di ribellarsi e denunciare padri, mariti e fratelli, minando dall'interno il loro mondo di prepotenza e omertà. Queste ragazze hanno acceso luci di speranza in nome della legalità e del diritto di scegliersi la vita, e molte altre stanno oggi seguendo la loro strada. Mi piacerebbe che il loro coraggio aiutasse la piccola Anna a crescere orgogliosa di essere una fimmina calabrese".

Titolo: Fimmine ribelli - Come le donne salveranno il Paese dalla 'ndrangheta
Autore: Lirio Abbate
Editore: Rizzoli
Anno d'edizione: 2013

giovedì 5 marzo 2015

Buone notizie dal mondo

Cominciamo con una buona notizia che arriva dalla provincia di Siena e che testimonia ancora una volta l'amore dei cani per i propri padroni: un uomo anziano è precipitato in una cisterna, coperta dalle erbacce, ed è stato salvato dal suo cane; la bestiola, infatti, è subito tornata a casa, abbaiando furiosamente e richiamando l'attenzione dei parenti che, così, hanno potuto allertare i soccorsi e trarre in salvo l'uomo (qui la notizia).
Cane eroe anche a Travagliato, in provincia di Brescia, dove una giovane donna è stata aggredita da un uomo incappucciato che, minacciandola con un coltello, le ha chiesto i soldi; a questo punto Cheyenne, il suo cane, non ha esitato un attimo ed ha attaccato l'uomo, mordendogli la mano e costringendolo alla fuga, salvando così la padrona dalla rapina. Le indagini sono ora in corso per catturare il malvivente (qui la notizia).

In tema di donne, è forse destinata a segnare la storia dell'Afghanistan la vicenda di Sara Bahayi, la prima donna tassista del Paese: nonostante i forti pregiudizi e le molte difficoltà, Sara - che è single, perchè deve mantenere la famiglia ed un marito non la lascerebbe mai lavorare - tira dritta per la sua strada, verso la parità di genere (qui l'articolo).
Una brutta avventura, ma con lieto fine, è quella vissuta da una novantenne in provincia di Venezia: aggredita e scippata della borsetta, è caduta riportando una frattura. Ma il ladro è fuggito attraversando un campo da calcio ed è stato... placcato dai ragazzi che si stavano allenando e che hanno poi chiamato le forze dell'ordine, facendolo arrestare (qui la notizia).
E giovane è anche Azzurra Cerri che, nel suo bar "Why not? Cafè" di Viareggio ha pensato di eliminare le slot machines sostituendole con una libreria, trasformando così il proprio locale in un caffè letterario; la sua battaglia per liberarsi delle macchinette mangiasoldi non è stata semplice, ma ora Azzurra dice di essere felice (qui l'articolo).
Nuova vita ai libri usati, grazie al "Caffe...Latte letterario" dove adulti e bambini potranno scambiare i propri libri, trovando anche sedie e tavolini per rilassarsi sorseggiando un caffè (o un caffelatte o uno yogurt, se piccini) e sfogliando pagine.

Decisamente a lieto fine è la storia di Agapita, cavalla anziana e reduce da maltrattamenti, destinata al macello, che è invece stata adottata dalla casa di riposo "Don Dalmasso" in provincia di Cuneo: grazie alla generosità di alcuni agricoltori locali, al centro viene fornito il foraggio necessario per lei e per gli altri animali - un'asinella e due caprette - che già allietano le giornate degli anziani ospiti della struttura (qui la notizia).
Dall'altro capo del mondo, in Cina, cinque anziane donne hanno adottato e salvato 1300 cani randagi e si occupano di queste bestiole con tanta cura da aver rinunciato, per loro, anche ai festeggiamenti del Capodanno cinese, ricorrenza molto sentita; il rifugio può sopravvivere grazie alle donazioni ed al buon cuore di molti cittadini cinesi (qui l'articolo).

L'accoppiata "animali domestici - anziani" risulta essere vincente anche dal punto di vista scientifico: secondo uno studio effettuato in Scozia, infatti, le persone anziane che si prendono cura di un cane dimostrano una decina d'anni in meno rispetto ai loro coetanei che non hanno animali d'affezione. Tornando in Italia, merita senz'altro di essere raccontata la storia di Debora Di Meo, una giovane donna di Napoli che ha salvato da sola una "piccola" balenottera che si era spiaggiata: visto l'animale, ha subito capito la gravità della situazione e senza esitare si è gettata in acqua, risospingendo la balenottera verso il mare aperto (qui l'articolo).
E restando in "tema mare" esulta il WWF: l'obbligo di effettuare la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) prima di procedere alle trivellazioni in cerca di petrolio in Adriatico interessa non solo l'Italia ma anche la Croazia e rende il mare più sicuro.
Un riccio femmina, intanto, sta diventando una star del web grazie ad un intervento di chirurgia plastica: soccorsa da un ragazzo e portata dal veterinario a Biella, la bestiola era decisamente malconcia, ma, grazie al pronto intervento della veterinaria, che ha provveduto anche ad effettuare un delicato intervento ricostruttivo del suo naso, sta ora guarendo ottimamente (qui la notizia).

La tutela funziona ed a dimostrarlo è il caso del rarissimo leopardo dell'Amur: seriamente minacciato dal pericolo estinzione, questo animale ha quasi raddoppiato la propria popolazione in sette anni, passando da 30 a 57 esemplari. Ancora pochissimi, certo, ma un segnale di ripresa che fa ben sperare (qui la notizia).
E, sempre in tema di animali e di tutela ambientale, un'ottima notizia arriva dal Nepal, che ha segnato il secondo anno consecutivo di bracconaggio zero: rinoceronti, tigri ed elefanti, ma anche moltissimi altri animali selvatici rari, tirano così un sospiro di sollievo (qui l'articolo).
Ed anche l'Italia si muove per salvaguardare meglio l'ambiente, in un'ottica di maggior legalità: è stato approvato in Senato il disegno di legge contro gli ecoreati, ora torna all'esame della Camera (qui la notizia).
Nel frattempo, negli Stati Uniti, i Navajo sono divisi ma quelli capeggiati dalla combattiva Renae Yellowhorse stanno osteggiando un progetto di speculazione urbanistica che stravolgerebbe l'aspetto del Grand Canyon, luogo sacro per i nativi americani, e che includerebbe la realizzazione di alberghi, cinema multisala e persino di una funicolare che trasporti i turisti  sul fondo del canyon.

L'Africa vuole puntare sull'energia verde e l'Italia si candida ad essere partner di spicco per lo sviluppo sostenibile; grazie al progetto Solar Breeder, in collaborazione con il governo del Marocco, aziende italiane saranno impegnate per lo sviluppo di un distretto industriale interamente alimentato grazie all'energia fotovoltaica (qui l'articolo).
La Gran Bretagna, dal canto suo, ha approvato un progetto che mira ad ottenere energia elettrica sfruttando le maree nelle lagune (qui la notizia).
Sempre dall'Africa viene una notizia destinata a riscrivere la storia dell'umanità: recenti analisi effettuate su un reperto rinvenuto in Etiopia spostano infatti indietro di 500 mila anni la comparsa dell'uomo - presumibilmente Homo habilis - sulla Terra. Questa straordinaria scoperta dell'archeologia è stata pubblicata su "Science" e "Nature" e ripresa, in Italia, dal mensile "Focus" (qui la notizia).

mercoledì 4 marzo 2015

Gamberetti piccanti con limone salato

Cominciamo da un dettaglio che tanto dettaglio non è, il tempo necessario per la preparazione: 10 giorni e 20 minuti. Ma non spaventatevi! I dieci giorni servono solo per preparare il limone al sale, nel senso che deve rimanere a macerare per oltre una settimana, ma potete quasi dimenticarvelo in frigorifero.
Quindi state tranquilli e continuate a leggere questa ricetta che, vi assicuro, è facile facile, come sempre attenta al portafogli e gustosa.
Quella del limone al sale è un'idea contesa: secondo alcune fonti, infatti, i citrons confits sarebbero di origine marocchina, poi adottati dalla Francia, ma come spesso accade con le grandi invenzioni in cucina, la paternità è di difficile attribuzione.
Io la dritta l'ho avuta da un cuoco giapponese, il quale ha tenuto a sottolineare come gli agrumi fossero, in origine, diffusi soltanto in Estremo Oriente, ma che non se l'è sentita di attribuire al popolo del Sol Levante la nascita di questo intingolo. La preparazione è tanto semplice da sembrare quasi banale: si prende un limone non trattato e lo si lava con estrema cura (dal momento che va utilizzato interamente, buccia compresa), lo si taglia a tocchetti privandolo di eventuali semi e lo si mette in una ciotola, insieme ad una manciata di sale grosso (circa 50 gr per un limone). Si mischia ben bene e si travasa il tutto in un barattolo di vetro ben chiuso, che conserveremo in frigo per 10 giorni almeno, ricordandoci di tanto in tanto di scuoterlo.
Veniamo dunque ai gamberetti, che potete trovare già puliti e sgusciati nella pescheria di fiducia o persino surgelati al supermercato. Nel caso li abbiate comprati freschi, basterà pulirli e lavarli per benino, altrimenti, se surgelati, sbollentateli; fatto ciò, metteteli in una ciotola con olio d'oliva, pepe nero e paprika secondo il vostro gusto, mescolando ben bene affinchè si insaporiscano. 
A questo punto non resta altro da fare che passare i gamberetti in padella antiaderente o alla piastra, aggiungendo ovviamente i tocchetti di limone salato, fino a quando non avranno assunto un bel colore dorato. E buon appetito!
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