martedì 11 febbraio 2014

Storie di cani, di cacca e di umanità

Laura e il suo cane Artù
La presentazione del libro "Vita da Cani" è stata occasione per parlare non solo dei nostri amici a quattro zampe, ma anche del rapporto che noi esseri umani abbiamo con loro: un rapporto che può essere di amore viscerale o di odio totale, passando per tutte le possibili sfumature intermedie, ma che spesso è sbagliato, almeno in parte. La veterinaria Paola Bianchi ha illustrato diverse situazioni che vedono protagonisti cani e persone - dal cane umanizzato, trattato come un figlio, a quello abbandonato dalla famiglia in giardino "perché l'importante è che il cane abbia un giardino", passando per la piaga dell'abbandono e del conseguente randagismo, ad esempio - ed è emerso piuttosto chiaramente che a sbagliare, spesso e volentieri, è proprio quello che dovrebbe essere l'individuo che si presume più evoluto e "migliore": l'essere umano.
 
Di come i rapporti uomo-cane possano essere complicati, d'altro canto, ci si accorge ad ogni passeggiata: chi ha un cane di certo non ama raccattarne gli escrementi, chi un cane non ce l'ha ama ancor meno ritrovarsi insozzato dalla cacca del quadrupede disseminata sui marciapiedi.
Elena, una mia conoscente disabile, lamentava qualche giorno fa su Twitter il fatto di essersi ritrovata con le ruote della sedia a rotelle impiastricciate di cacca e, chiaramente, non incolpava il cane ma scriveva: "Io la merda dei cani la farei ingoiare a quegli stronzi dei loro padroni che non la raccolgono". La chiacchierata su Twitter, poi, ha messo in luce come, alla quotidiana difficoltà del trovarsi a combattere con barriere architettoniche (autobus e treni non sempre attrezzati per accogliere sedie a rotelle, negozi spesso privi di rampe d'accesso ecc.), si sommi l'impossibilità di zigzagare sui marciapiedi schivando gli escrementi "dimenticati" dai proprietari dei cani.
 
Raccogliere il "ricordino canino", dunque, non è solo necessario in termini di decoro urbano e di salute pubblica, ma è anche una dimostrazione di civiltà e di rispetto verso il prossimo.
 
Laura, un'altra web-amica, ha pubblicato un interessante post sul suo blog, che vi invito a leggere. Laura è una ragazza divenuta cieca in seguito ad un incidente, che deve pagare qualcuno affinché le pulisca le scarpe perché, ovviamente, non può evitare gli escrementi disseminati sui marciapiedi.
A questo proposito ha lanciato una campagna, di cui riporto volentieri il banner e che vi invito a diffondere a vostra volta, se ne condividete lo spirito.
Essendo aiutata negli spostamenti fuori casa da Artù, un labrador di quasi quaranta chili, Laura ha anche modo di constatare personalmente quanto siano complicati e spesso sbagliati i rapporti che legano i proprietari ai loro cani: animali viziati, umanizzati, nevrotici, cui viene concesso di tutto, persino di lanciarsi abbaiando contro un cane guida che sta lavorando. Il problema, dunque, non è solo quello della cacca, ma ha un raggio molto più ampio ed abbraccia l'intero rapporto che costruiamo con il nostro animale domestico e con il nostro prossimo. Se riteniamo degli incivili coloro che occupano con l'auto il posto riservato ai disabili, facciamo un pensierino anche sulla nostra condotta quando portiamo il cane a passeggio.

1 commento:

  1. So che non ami facebook, ma davvero non potevo non condividere questo tuo post! Non immaginavo che il mio sfogo su twitter potesse portare a questo... sono commossa... grazie di cuore!!!

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