mercoledì 30 ottobre 2013

La zucca... vellutata. Un primo vegetariano anti raffreddore

Come ben sa chi mi segue da tempo, ritengo Halloween una delle feste più cretine del mondo - se non la più cretina in assoluto - ma un pregio glielo devo riconoscere: quello di aver ridato onore alla zucca. Questo spettacolare ortaggio mi piace moltissimo e lo utilizzo ben volentieri in cucina, dove si presta a preparazioni molto diverse tra di loro. Dopo i ravioli di zucca, la crema multitasking e la marmellata di zucca, eccomi oggi a dividere con voi una ricetta facile facile per una vellutata di zucca
Ricca di vitamine e aminoacidi, la zucca è utilissima per contrastare in modo del tutto naturale e... gustoso i malanni di stagione, anche grazie alla sua ricchezza di sali minerali: il raffreddore, insomma, si può combattere anche a tavola e questa ricetta è certo più gustosa e piacevole, nelle fredde serate autunnali, di qualsiasi pillola.

Pochi, facilissimi da reperire ed economici gli ingredienti: zucca, una patata, un po' d'olio extravergine d'oliva, qualche verdura per il soffritto e, se lo utilizzate, un po' di sale (io, come sempre, preferisco spezie ed erbe aromatiche; in questo caso ho aggiunto un po' di prezzemolo).
Si pulisce la zucca e la si taglia a cubetti non troppo piccoli e lo stesso si fa con la patata; in una pentola si mette l'olio e si aggiungono tocchetti di cipolla, carota e sedano per il soffritto, poi si incorporano i cubi di zucca per qualche istante, giusto il tempo di farli insaporire. A questo punto si aggiungono i pezzi di patata e l'acqua, non troppa, sufficiente a coprire le verdure, e si lascia cuocere dopo aver messo il coperchio sulla pentola (non solo per il risparmio energetico - con il coperchio, il calore si disperde meno facilmente e la cottura avviene in tempo minore - ma anche per evitare, per quanto possibile, che le sostanze nutritive delle verdure "prendano il volo" con il vapore e nella pentola restino soltanto fibre). Quando le verdure sono cotte e ben morbide, basta frullare il tutto e servire, magari accompagnando il piatto con dei crostini di pane ai cereali

giovedì 24 ottobre 2013

Una giornatina impegnativa

Scusate se mi sono data alla latitanza, ma con l'autunno è ripresa l'attività dell'Accademia Marziale Saronno e... accipicchia, è ripresa subito a pieno regime!
Io poi faccio del mio meglio per complicarmi la vita, affiancando al "normale" ruolo di praticante anche quello di segretaria-addetta stampa-promoter... il tutto, pare ovvio, prima o dopo le otto ore che trascorro normalmente in ufficio. Ma che ci volete fare, quando mi piace davvero qualcosa mi ci impegno al 100%!
Ed il 100% sarà quello che darò nella "giornatina impegnativa" di sabato 26 ottobre che mi vedrà, al mattino, relatrice del progetto di contrasto e prevenzione del bullismo "Lo Sbullo" (info qui) in una scuola superiore di Saronno, ovviamente accanto al Maestro Davide Carpanese che seguirà la parte pratica, mentre al pomeriggio parteciperò, insieme ad una rappresentativa dell'Accademia, ad una dimostrazione di arti marziali e discipline da combattimento presso il negozio Decathlon di Saronno.
Che altro dire? Sono impegnata ma contenta, quindi perdonatemi se non ho molto tempo da dedicare al blog e... continuate a seguirmi e sostenermi, mi raccomando! Ah, se siete in zona passate a trovarmi sabato pomeriggio al Decathlon: sarei felicissima di conoscervi nel reale, oltre che nel virtuale!

mercoledì 23 ottobre 2013

Generosi in tempo di crisi, buone notizie

Quasi quarant'anni fa una bambina di nome Daniela veniva vaccinata contro il vaiolo e, in seguito a quella vaccinazione, è divenuta autistica ed ha sviluppato un grave ritardo psico-motorio accompagnato da insufficienza mentale ed epilessia. Era il maggio del 1975 quando la denuncia dell'accaduto era arrivata al Ministero della Sanità.

Da allora un iter burocratico che sembrava essere senza fine, andato avanti per quasi quattro decenni. Avrebbe scoraggiato chiunque.
Chiunque ma non lei, non Nonna Annunziata, che fin dall'inizio si è battuta per la nipotina Daniela e che ha continuato a lottare con le unghie e con i denti per tutti questi anni.
Ora, a tanti anni di distanza, la nonnina centenaria di Spello ha visto premiate la sua pazienza e la sua tenacia: il Ministero le ha riconosciuto un risarcimento di 500 mila euro per quel vaccino che ha stravolto la vita di sua nipote e di quanti la amano. Una cifra che Nonna Annunziata ha voluto devolvere in beneficenza, a favore di un'associazione che si occupa di malati gravi e terminali: una scelta coraggiosa e di grande altruismo, che ha fatto elogiare la nonnina di Perugia dal popolo del web.

Un'altra buona notizia arriva dalla Lombardia, dove un pensionato ha trovato all'esterno di un centro commerciale un portafogli contenente 7.000 euro in contanti e, dopo una notte insonne, ha deciso di consegnarlo ai Carabinieri. Quelle 14 banconote da 500 euro gli avevano tolto il sonno e l'onestà alla fine ha avuto la meglio: il mattino seguente Luigi Musazzi, ex operaio in pensione di Nerviano, si è presentato dai Carabinieri con quel portafogli gonfio di banconote ed ha chiesto che venisse restituito al legittimo proprietario.
E' stata così rintracciata una signora svizzera, Myriam Casanova, ex tennista ed imprenditrice, che ha voluto premiare l'onestà del pensionato lombardo con 700 euro.

domenica 20 ottobre 2013

L'Italia splende in Europa grazie alle signore dello Judo

Momento d'oro - e non solo per modo di dire - quello dell'European Cup di Judo, grazie alle atlete azzurre capaci di conquistare ben cinque podi in diverse categorie di peso. 

Il successo più inaspettato e al tempo stesso che più ha fatto gioire è stato senza dubbio quello arrivato con l'oro di Rosalba Forciniti nella categoria -52 Kg: l'atleta, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012, era rimasta a lungo lontana dal tatami a causa di un brutto infortunio, ma al suo rientro nelle competizioni non ha esitato a dare il meglio di sè, sbaragliando avversarie di grande valore come la rumena Andreea Stefania Chitu, vice campionessa d'Europa 2013, Kelly Edwards e Laura Gomez, tutte sconfitte per ippon.
Oro anche nella -48 Kg grazie alla superba prestazione di Valentina Moscatt: l'atleta torinese in forze alle Fiamme Oro ha avuto la meglio sulla temibile rumena Elena Monica Ungureanu e lasciato al terzo posto, a pari merito, la spagnola Julia Figueroa Pena e la belga Amelie Rosseneu
Le signore del tatami Edwige Gwend (-63 Kg) e Assunta Galeone (-78 Kg) hanno provveduto ad arricchire ulteriormente il medagliere azzurro con due preziosi argenti, costrette ad arrendersi rispettivamente alla slovena Tina Trestenjak ed alla tedesca Annika Heise; argento anche nella categoria di peso maggiore, conquistato da Elisa Marchiò (+78 Kg). 
Ma la fame di medaglie delle judoka italiane pareva senza fine e così ecco arrivare anche i bronzi di Martina Lo Giudice (-57 Kg), Valentina Giorgis (-63 Kg). Un successo di rilevanza europea che porta lo Judo italiano a splendere nuovamente nell'Olimpo delle grandi, un successo rosa che fa da giusto contraltare alla splendida vittoria conquistata a Glasgow da Marco Maddaloni ed al prezioso argento posto al collo di Andrea Regis.

giovedì 17 ottobre 2013

Mondiali di Pugilato, gli Azzurri partono bene

C'è molta attesa per i grandi nomi della boxe azzurra, ma nel frattempo gli atleti di casa nostra hanno già iniziato a ben figurare sul ring di Almaty: Manuel Cappai, Vittorio Parrinello e Dario Vangeli sono subito partiti con il piede giusto, conquistando l'accesso ai sedicesimi e regalando una bella soddisfazione al nostro Paese, mitigata soltanto dalla sconfitta subìta dal debuttante Raffaele Munno che, però, avrà certamente modo di rifarsi in futuro.
Dal 18 ottobre il gioco si fa più duro, con l'ingresso sul ring dei medagliati olimpici Vincenzo Picardi e Clemente Russo, che dovranno vedersela rispettivamente con il boxeur del Tagikistan Makhmedov e con il georgiano Guledhni. Sabato 19, infine, farà il suo esordio Roberto Cammarelle che nei sedicesimi incrocerà i guantoni con il francese Tony Yoka, reduce dall'aver militato lo scorso anno nella D&G Italia Thunder. 
Tifo infuocato dunque per la compagine azzurra impegnata sul difficile ring del Kazhakistan sino - si spera - alla conclusione del 27 ottobre, dove già sabato 19 Cappai tornerà ad indossare i guantoni per cercare di aggiudicarsi gli ottavi di finale nei 49 Kg contro il giapponese Kashiwasaki.

sabato 12 ottobre 2013

Sette fatti miei... più o meno!

Davide Quetti, alias Dacqu, mi ha insignita di questo premio e, anche se con colpevole ritardo, eccomi qui a prenderne possesso seguendo diligentemente le regole. Innanzi tutto, ringrazio chi mi ha premiata, poi passo ad elencare 7... fatti miei.

1) Mi piacciono molto le arti marziali e gli sport da ring.
2) Mi piace altrettanto pattinare sul ghiaccio.
3) Amo scrivere.
4) Amo leggere.
5) Amo gli animali e la natura in genere.
6) Sono piuttosto curiosa, cerco di essere informata e di capire "come funzionano le cose".
7) Sono completamente negata per i premi e i MeMe come questo!
Dal momento che non leggo assiduamente 15 blog e non saprei proprio chi "contagiare" con questo premio, le 15 persone interessate a svelare qualche "mistero" che le riguarda possono tranquillamente prendere il logo da me e continuare il giro. 

mercoledì 9 ottobre 2013

Fegato alla veneta, una ricetta dal lungo passato

Come ben sa chi mi segue da tempo, io sono quasi vegetariana. Il "quasi", che manda ai matti non pochi vegetariani convinti, è determinato da un certo non so che che mi attrae, seppur molto raramente, verso il bancone della macelleria. E' un richiamo irresistibile, roba che le sirene di Ulisse impallidiscono al confronto: io DEVO mangiare carne. Punto. Non so se si tratti di una qualche forma di assuefazione infantile o che altro, ma tant'è. 
Quanto raramente questo avvenga è testimoniato dal fatto che, in quattro anni di matrimonio, questa è stata la prima volta che ho preparato il fegato alla veneta, ma questo è quanto... Se può essere di qualche consolazione, sappiate che mio marito - molto meno vegetariano di me - è inorridito vedendomi fare la spesa, mi ha paragonata ad Hannibal Lecter e mi ha chiesto di preparargli altro per pranzo (richiesta ovviamente esaudita).

Comunque, il fegato alla veneta presenta non pochi vantaggi: cibo gustoso e nutriente, costo delle materie prime più che contenuto, preparazione facile e veloce. Tutti fattori che hanno certamente contribuito alla notorietà di questa ricetta ed alla sua diffusione e trasmissione nel corso dei secoli. La storia di questa preparazione, infatti, affonda le proprie radici nell'altra Storia, quella con la "s" maiuscola, risalendo indietro nel tempo fino all'epoca dell'Impero Romano: secondo alcune fonti, il termine stesso "fegato" deriverebbe dal latino "ficatum", dalla consuetudine di cuocere queste particolari interiora con i fichi, così da mitigarne il forte sapore. Tradizione vuole che i Veneti - secondo alcuni i celti Veneti, quelli diffusi nella Gallia Cisalpina - entrando in contatto con i Romani modificassero questa ricetta adattandola ai propri gusti, eliminando i fichi e sostituendoli con le cipolle, più facilmente reperibili in zona ed altrettanto efficaci per mitigare il gusto delle frattaglie: così sarebbe nata una delle preparazioni più antiche e radicate della cucina tradizionale. Da una contaminazione culturale. 

Gli ingredienti sono pochi e facilissimi da reperire, oggi come allora: fegato di bovino, cipolle, olio d'oliva, un po' di aceto. Si puliscono le cipolle e le si taglia a fette sottili, le si mette ad imbiondire in una padella con dell'olio d'oliva e nel frattempo si pulisce e si taglia il fegato a tocchetti. Quando le cipolle avranno preso una bella tonalità dorata e saranno appassite a puntino, si aggiungono i tocchetti di fegato e due cucchiaini di aceto di vino.
Si lascia cuocere il tutto per cinque minuti, mescolando in modo che le cipolle abbraccino i pezzetti di carne, dopo di che si spegne il fuoco e si serve il tutto ben caldo. 
Nella foto di apertura di questo post potete notare un'altra contaminazione culturale e... temporale: io ho preparato il fegato alla veneta accompagnandolo con un purè di patate. Tuberi giunti fino a noi, inizialmente solo con funzioni ornamentali, in seguito alla scoperta dell'America. Magari i puristi inorridiranno, ma vi assicuro che per quanto mi riguarda questo connubio funziona a meraviglia.
E adesso, per altri 2 o 3 anni almeno, niente più fegato nel mio piatto.

martedì 1 ottobre 2013

Il Principe Azzurro esiste: ha 2 anni e con un bacio sveglia la mamma dal coma

Più che un racconto di cronaca sembra una fiaba questa vicenda del piccolo Gao, un bimbetto di due anni nato quando la mamma si trovava in coma profondo: con un bacio è riuscita a risvegliarla da quel sonno quasi mortale, proprio come se fosse il Principe Azzurro. In questa vicenda, però, non ci sono nani nè matrigne cattive, ma soltanto un terribile incidente automobilistico di cui rimane vittima Zhang Rongxiang, una giovane donna cinese incinta; quasi miracolosamente, il bambino che cresceva dentro di lei continuò a vivere nonostante il devastante impatto e venne alla luce sano, grazie ad un parto cesareo, aiutato dall'equipe dei medici che si stavano prendendo cura di Zhang, subito entrata in coma.

Fin da piccolissimo Gao è andato ogni giorno a trovare la mamma, accompagnato dal papà Gao Dejin, continuando a coccolarla con le sue manine, cantandole canzoni e parlottando in quel modo buffo di cui sono capaci soltanto i bimbi piccoli come lui. Tutto questo amore non poteva andare sprecato e così un giorno di maggio è avvenuto ciò che i medici di Shuyang ancora non riescono a spiegare scientificamente: un bacio del bambino ha fatto riaprire gli occhi a Zhang, riportandola alla vita dopo quasi tre anni di coma.

Rimasta paralizzata, Zhang è in grado di deglutire ma non di masticare il cibo e così, per evitare di farle mangiare soltanto purea, le vengono preparati dei cibi normali che il figlioletto mastica diligentemente e poi passa teneramente dalla sua bocca a quella della mamma; ora, ad anni di distanza da quel drammatico incidente stradale e trascorsi ormai mesi dal miracoloso risveglio, le immagini di Gao e della sua sfortunata mamma sono state rese note, insieme all'intera vicenda, grazie allo Yangtze Evening Post.

A questa splendida storia d'amore filiale manca però un degno scenario: la famiglia non vive infatti in un castello delle fiabe, ma tira a campare grazie ad un sussidio governativo ed alla generosità di alcuni parenti ed amici.
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