mercoledì 30 gennaio 2008

Mozzarella con umanità


Ecco, sto per scadere. Scadono i medicinali, scadono i latticini, scadono le persone con contratti interinali.

Chissà se anche le mozzarelle si sentono così uno schifo quando sentono avvicinarsi inesorabile la data di scadenza...

Ma almeno loro, fino all'ultimo, hanno la prospettiva di tornar utili per una caprese, una bella insalatona mista o una pizza...

martedì 29 gennaio 2008

La tigre e il dragone



Tigre in agguato, dragone nascosto. In due animali da sempre simbolo della cultura cinese sono celati gli animi indomiti di due ragazze profondamente diverse tra loro per cultura e ceto sociale, ma accomunate dalla scoperta del loro lato oscuro, dalla scoperta di quella tigre accucciata e di quel drago nascosti in ognuno di noi.

Il film di Ang Lee che aveva conquistato Cannes e ha poi compiuto la sua marcia trionfale in giro per il pianeta racconta la fiaba di una Cina antica, sospesa nell’onirico e nella leggenda, in cui le tecniche di Kung Fu non sono lotta ma divengono danza, e così la donna guerriera, che non teme di confrontarsi con gli uomini, lotta e danza sopra i tetti in una notte ammantata di magia.
Un po’ sull’onda dell’eroina Mu Lan, che si finge uomo per andare a combattere e salvare così la patria e l’imperatore dall’avanzata mongola, un po’ – come ha detto lo stesso Ang Lee – sulla scia di quella Jane Austin autrice di “Ragione e sentimento”, le due figure preminenti femminili giocano con lo Yin e lo Yang del Tao orientale: sono donne ma combattono come gli uomini, contro gli uomini e per i loro uomini, in un tempo imprecisato ma che ha il gusto dell’antico; rifiutano i ruoli imposti loro da convenzioni sociali e tradizioni in nome dell’amore; portano alla luce l’aggressività, il lato selvaggio che è in ciascuno di noi, arrivando a destare la “tigre accucciata” e il “drago nascosto”.

Se per gli amanti del Kung Fu e delle discipline marziali in genere questo film può essere una cocente delusione (per me lo è stato...), così non è per quanti apprezzano le storie d’amore che s’intrecciano con l’azione: il Kung Fu qui diventa un mezzo, semplicemente, per rendere più poetica la narrazione, come appare evidente dalla sfida tra un uomo e una donna arrampicati e quasi sospesi a mezz’aria tra i rami di bambù. Gli effetti speciali e le coreografie parlano di Hollywood, ma la tigre e il dragone ci sono. In ognuno di noi. E aspettano pazienti di sferrare il loro attacco.

lunedì 28 gennaio 2008

La sfoglia pronta


Ebbene sì, è senza dubbio alcuno una delle più grandi invenzioni dell’uomo! Torni a casa la sera, non hai la più pallida idea di cosa preparare per cena, apri il frigo e… voilà! Un rotolo di pasta sfoglia già pronta, qualche cosa che si raccatta qua e là (due carciofi, un po’ di ricotta, due uova, del parmigiano…) e la torta salata è bell’e che fatta!
Arraffi, pasticci, inforni e… mangi. Semplice, veloce, fantasioso, gustoso. Meglio di così! :D

PWKA - Gare a Ferno (VA)


I giorni 8 e 9 marzo si terranno a Ferno (VA) le gare del circuito PWKA, aperte a tutte le società della PWKA, stili interni ed esterni, valevoli per la selezione alle finali nazionali.

Sono previsti combattimenti tradizionali, Semisanda, Sanda e Tui Shou.

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni, cliccate qui.

sabato 26 gennaio 2008

Kostner regina d'Europa!


Vi passo la notizia praticamente in tempo reale: Carolina Kostner è riuscita a replicare l’impresa! E’ di nuovo campionessa d’Europa per il pattinaggio su ghiaccio femminile: con un punteggio di 171,28 si è piazzata prima della pur brava concorrente elvetica, mentre le altre italiane in gara si sono attestate al 6° e 13° posto.
Naturalmente questa impresa finirà subito nel dimenticatoio, proprio come tutti i successi azzurri di scherma, pallavolo, ginnastica e via dicendo, mentre fiumi di parole verranno sprecati quotidianamente per le solite, noiosissime partite di calcio con tutto il marcio che le circonda. Pazienza!
Personalmente gioisco di questo nuovo, meritato successo della nostra campionessa e… che il calcio vada a quel paese!

Vanity Fair


Avevo letto il libro, in lingua originale, ai tempi della scuola nel corso di letteratura inglese. E già allora questa Becky Sharp mi era andata parecchio a genio. Perché nell’Inghilterra d’inizio Ottocento essere figlia di una cantante sconosciuta e di un artista squattrinato non rappresentava certo il punto di partenza più invidiabile per dare la scalata alla società (onestamente, simili credenziali non sarebbero molto d’aiuto neppure oggi, né nel Regno Unito né altrove!). Ma Becky sa chi è e sa cosa vuole: sa di essere intelligente ed astuta, sa come far fruttare il proprio fascino, sa quali sono i tasti da toccare per ottenere successo, ricchezza e potere. Ben inteso: Becky è, dal punto di vista etico e morale, quanto di più riprovevole si possa immaginare. Ma quella è la sua natura. Come un leone sbrana gazzelle, così Rebecca Sharp colleziona frequentazioni ed amanti per raggiungere l’apice della società.

Il capolavoro di William Thackeray acquista, in questa versione video, la ricchezza degli abiti d’epoca, la sontuosità dei palazzi e dei salotti “bene” della società. Tutto ciò che nel libro viene lasciato all’immaginazione, nel film di Mira Nair acquista concretezza.

John Martin's Pub


Se volete trascorrere una serata chiacchierando con gli amici in un pub e stupirli “con effetti speciali”, allora il John Martin’s Pub di Castiglione Olona è quello che fa per voi. Perché si tratta di un galeone, proprio come quello dei corsari! La scelta dei piatti non è ampissima, ma questo è normale se si considera che è un pub e non un ristorante, mentre ampia è la scelta delle bevande, sia alcoliche che analcoliche, con particolare attenzione alla selezione delle birre d’importazione.

I PRO: ampia scelta di bevande; personale competente e cordiale; è decisamente un ambiente caratteristico e “scenografico”; dispone di un parcheggio riservato.

I CONTRO: è a Castiglione Olona (che per me significa mezz’ora abbondante per arrivarci ed altrettanto per tornare…).

http://www.johnmartinpub.it/ – tel. 0331.858059

venerdì 25 gennaio 2008

Bergamo - chi inquina è condannato a ripulire



Sporcate? Inquinate? Benissimo, allora ripulite pure! La notizia è recente, comunicata in serata dal tg di Italia Uno: un bergamasco ed un rumeno, sorpresi a scaricare rifiuti in un campo in provincia di Bergamo, sono stati condannati, oltre al pagamento dell’ammenda, anche a ripulire e risanare il sito. Una sentenza che spero costituisca un precedente, visto che gran parte dei grandi inquinatori (imprenditori edili, costruttori e demolitori, tintori…) trovano economicamente vantaggioso pagare l’eventuale ammenda (che non è detto che non venga patteggiata e, quindi, ridotta) piuttosto che non inquinare.

Una condanna a ripulire, ponendo rimedio al danno arrecato alla comunità, comporta un impegno tanto in termini temporali quanto in termini economici. Perché ripulire costa. Normalmente, alla comunità. In questo caso, direttamente ai responsabili.

giovedì 24 gennaio 2008

Leggere Lolita a Teheran



Azar Nafisi, insegnante di letteratura straniera in diversi atenei di Teheran, nel ventennio successivo alla rivoluzione di Khomeini ha dovuto cimentarsi con un compito estremamente difficile: mentre la violenza dilagava nelle strade, mentre le nuove generazioni venivano progressivamente esposte alla catechesi islamica, lei doveva continuare ad insegnare letteratura straniera, una delle più temibili incarnazioni del Grande Male Occidentale. Ma come leggere romanzi come “Daisy Miller” e “Il grande Gatsby” mentre le donne vengono nuovamente obbligate a coprirsi i capelli, ad uscire di casa solo se accompagnate dal marito o da un parente maschio? Come analizzare opere come “Via col Vento” mentre si rischia di essere fermate per strada, arrestate, perquisite, incarcerate se colpevoli di essere truccate in viso? Come affrontare lo studio di “Lolita” mentre le bombe cadono sulla città?

Eppure questa tenace e forte insegnante trova il modo per andare avanti, anche grazie ad un gruppo di coraggiose ragazze che non vogliono rinunciare alla loro libertà intellettuale, che non vogliono annientare ed uniformare il loro animo così come sono state costrette ad uniformare il loro abbigliamento, annientare il loro aspetto.
Una autobiografia sconvolgente e coinvolgente. Un libro che ogni donna dovrebbe leggere. Un po’ “L’attimo fuggente”, un po’ “Monna Lisa smile”, ma con l’aggravante che si tratta di una storia vera, di vita vissuta, di cadute e risurrezioni reali.

Titolo: Leggere Lolita a Teheran
Autore: Nafisi Azar
Traduttore: Serrai R.
Editore: Adelphi
Data di Pubblicazione: 2007

P.S. Con questo libro dichiaro chiuso il mio periodo di malattia! YAHOOOO!!!

mercoledì 23 gennaio 2008

Non ce la faccio più!


In questi quattro giorni bloccata a letto mi sono già persa tre allenamenti… non ce la faccio più! Voglio muovermi! Voglio sentire i muscoli che lavorano! Voglio svegliarmi indolenzita il mattino dopo! Voglio allenarmi, fare a botte, ripassare i tao, curare il movimento, migliorare la fluidità, velocizzare le reazioni… E invece sono bloccata qui! Un budino è più tonico e vitale di me, accidenti! :(

A letto ho letto

Quarto giorno a letto con l’influenza, quasi due chili di peso persi, un’insofferenza ormai conclamata nei confronti di riso e pasta in bianco (anche se oggi pomeriggio sono riuscita a mangiare addirittura una mela e stasera ho cenato con del succulento prosciutto cotto ed una patata lessa…) e tanto, tanto, tantissimo tempo da riempire.
Dopo il primo giorno a letto, trascorso in larga misura col telecomando in mano a far zapping, ho deciso che ci doveva essere un modo meno sciocco per passare il tempo. Così ho iniziato a leggere.


Il primo libro agguantato è stato “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, regalatomi tempo fa da una carissima amica e mai terminato (lavoro, palestra, fidanzato, uscite con gli amici… vita varia). Tanto per andare sul sicuro l’ho ripreso daccapo e l’ho terminato in una mezza giornata. Letteralmente divorato. Perché la storia è avvincente e unica. La vicenda, come si può facilmente intuire dal titolo, prende il via dalla morte violenta di Wellington, un cane, e dalle indagini del quindicenne Christopher Boone, amante di Sherlock Holmes, della logica e della matematica. Christopher inizia a raccogliere indizi e a scrivere un libro sul caso, il tutto naturalmente dal suo punto di vista. Un punto di vista decisamente particolare, perché Christopher soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo, ed ha quindi un rapporto molto problematico con il mondo. Ma proprio indagando sulla morte di Wellington, Christopher si imbatte in un mistero di ben altra importanza, un mistero che lo riguarda da vicino e che potrebbe rivoluzionare la sua vita. Non racconto altro, per non guastarvi la sorpresa, ma raccomando nel modo più assoluto la lettura di questo libro (che, tra le altre cose, ha il merito di portare il lettore ad aprire spiragli di riflessione sulla “diversità”).


Poi, in un sussulto di ribellione verso l’ennesima, idiota edizione televisiva de “Il Grande Fratello”, ho riletto “1984” di George Orwell. Scritto nel 1948, “1984” è chiaramente un libro che immagina il futuro; un futuro in cui il mondo è diviso in tre super-Stati in guerra tra loro. In Oceania – luogo in cui è ambientata l’opera – la società è governata secondo i principi del Socing, il socialismo inglese, dal Grande Fratello che tutto vede e tutto sa, grazie alle telecamere installate in ciascun singolo appartamento, lungo le strade, nelle piazze, negli uffici. Tutto è permesso, non vi sono divieti. Non c’è, almeno, nessun divieto scritto. Ma è proibito pensare, a meno che non si pensi secondo i dettami del Socing; è proibito amare, a meno che non lo si faccia per riprodursi; è proibito divertirsi, a meno che non ci si diverta con i programmi di propaganda del Grande Fratello… E la Psicopolizia vigila instancabile, arresta, interroga, vaporizza. Il Times pubblica notizie che vengono rettificate il giorno successivo. Perché modificando il passato si modifica il presente. Le comunicazioni del Ministero dell’Abbondanza annunciano trionfanti aumenti nel razionamento della cioccolata a venti grammi a settimana, quando soltanto il giorno prima era stata annunciata la riduzione a venti grammi a settimana… Possibile che tutti l’avessero mandata giù?, si domanda Winston, il protagonista. Sì, possibile. Tutti l’avevano mandata giù. Acriticamente. Senza domande e senza pensare. Proprio come desidera il Grande Fratello. Perché far domande e pensare sono psicoreati. A meno che non si pensi secondo i dettami del Grande Fratello, è chiaro. E altro psicoreato è il desiderio. Si fa sesso per riprodursi. E se la riproduzione non avviene, ci si lascia e si cambia partner…Persino la famiglia diventa, di fatto, una sottosezione della Psicopolizia: mentre i genitori vengono incoraggiati a far figli per il partito e ad accudirli amorevolmente, i figli vengono sistematicamente istigati a rivoltarsi contro i genitori, a spiarli, a denunciarne le mancanze e le debolezze.
Ora che il 1984 è passato, questo romanzo è utile per vedere quanto, di ciò previsto dal visionario Orwell, si sia realizzato: la tecnologia come mezzo di controllo sociale? La persecuzione degli oppositori politici nei focolai dittatoriali ancora presenti nel mondo? La strumentalizzazione dei mass media?… E, comunque, meglio “1984” dello pseudo-reale “Grande Fratello” televisivo!

Titolo: Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Autore: Mark Haddon
Traduttore: Paola Novarese
Editore: Einaudi
Anno di edizione: 2005

Titolo: 1984
Autore: George Orwell
Traduttore: Gabriele Baldini
Editore: Mondadori (Oscar Classici Moderni)
Anno di edizione: 1989

lunedì 21 gennaio 2008

...Senza parole...


Ecco, mi sono beccata l'influenza. Quella brutta, quella che ti costringe ad una settimana di riso in bianco, pasta in bianco, patate lesse scondite... altro che le leccornie della Vivi o di Alex & Socia...
Sarà la malattia che mi rende più insofferente, ma... Avete visto i programmi di questa sera in tv?
Riassumo brevemente: Rai Uno - programma con Frizzi di pseudo indagine; Rai Due - Lost, che se ti sei perso le prime 326 puntate non ci capisci un tubo; Rai Tre - Chi l'ha visto?
Passiamo alla "concorrenza"? Bene! Rete Quattro - Siska; Canale Cinque - Il Grande Fratello; Italia Uno - Tifosi (o qualcosa di simile, filmaccio con accozzaglia di comici).
Ecco come incentivare la cultura: con simili palinsesti, una persona mediamente sveglia spegne la tv ad agguanta un libro, non foss'altro che per disperazione!
...O accende il pc e blogga... Che non sarà culturale, ma certo è istruttivo... :)

venerdì 18 gennaio 2008

Il Birrificio

Dalla piadina ai primi di pasta, dai piatti di carne ai dolci (davvero spettacolari!), in questo locale a due passi da piazza Camerlata a Como, nonostante il nome, si può trovare ben più che della semplice birra. Ci sono andata oggi, per la prima volta, a pranzo con un'amica e la scelta di piatti e bevande è davvero varia per quello che mi ero fatta l’idea fosse poco più di un pub. Un po’ carucce, per la verità, le piadine, mentre i dolci superano persino le aspettative: sul menù avevo visto queste foto di enormi piatti bianchi nei quali erano poste fette di torta o mousse o creme e il tutto aveva un aspetto molto “nouvelle cousine” (ovvero “ti delizio gli occhi ma ti lascio quasi a digiuno”); in realtà mi è stata portata una fetta di torta Sacher enorme, accompagnata da un tripudio di panna montata e frutti di bosco. Buona, anche se la Sacher vera è un’altra cosa. Ma vale i soldi che costa.

I PRO: facilmente raggiungibile sia in auto che con gli autobus, aperto sia a pranzo che a cena, dispone di ampi parcheggi riservati alla clientela, propone porzioni più ampie di quanto sembri dalle foto sul menù, personale di sala competente e piuttosto celere.

I CONTRO: i costi piuttosto elevati (circa 5 euro per una piadina sembrano un po’ tanti…) ed è lontano dal centro cittadino.

http://www.ilbirrificio.it/ – tel. 031.505050

Lo spreco utile


Viviamo per consumare o consumiamo per vivere? Continuiamo a comprare e, più compriamo, più gettiamo via con maggior leggerezza. Ogni giorno cresce la quantità di rifiuti e di merce buttata soltanto perché ritenuta non più commerciabile. Montagne di prodotti, alimentari e non, vengono distrutti: uno spreco enorme di risorse, un danno ambientale gravissimo, un sistema a lungo andare insostenibile.
Questo libro racconta di come un professore universitario e un gruppo di laureati, analizzando lo spreco nei suoi aspetti economici, sociali ed ambientali, siano riusciti ad attivare un sistema virtuoso che recupera gli “scarti” facendoli arrivare direttamente sulla tavola dei più bisognosi.

Le imprese alimentari, grandi o piccole che siano, risparmiano sui costi di smaltimento; gli enti assistenziali ricevono cibo gratuitamente mentre l’intera società beneficia così di un ambiente più sano. E lo stesso meccanismo, si è visto, è applicabile anche a prodotti non alimentari. Sono già numerose, infatti, le comunità italiane all’estero che beneficiano dei libri del “last minute book” e si stanno compiendo altri passi, in un processo di sviluppo sostenibile che pone l’accento anche su valori etici e sulla solidarietà.

Un libro intelligente ed istruttivo, che coniuga nozioni di economia a lezioni di cucina (davvero impedibile la sezione “Il ricettario della solidarietà”, che propone prelibatezze a basso costo ed alto rendimento come Cous Cous di verdure, Insalata di pollo, torta alla Nutella con cuore di fragole), e, come sottolineano gli stessi autori: “Non siamo angeli. Non si tratta di volontariato ma di un nuovo modo di concepire l’impresa. Lo staff di Last Minute Market, dopo anni di studio sul campo, è riuscito a unire le finalità del profit alle necessità del no profit. Un’impresa etica e solidale”.

Autore: Segrè Andrea
Editore: Pendragon
Genere: economia
Collana: Contemporanea
Data pubblicazione: 2004

Venezia - L'Italia non è Napoli


Potrebbe sembrare ovvio, ma evidentemente così non è. Da un lato il Vice Presidente della Regione Veneto ha dato il via ad una campagna pubblicitaria proprio in tal senso (campagna rivolta prevalentemente ai turisti tedeschi), per rimarcare le bellezze tanto naturali quanto architettoniche e storiche della Regione; dall’altro la Jervolino ha accusato il colpo, denunciando l’assenza di cooperazione del collega veneto e lamentandone la scelta.

Ma se Napoli affoga nell’immondizia è forse giusto lasciare che all’estero si faccia di tutta l’erba un fascio, con l’equazione “Napoli = Italia = immondizia”? Se il capoluogo campano è sprofondato, ancora una volta, nell’emergenza rifiuti, perdendo – pare ovvio – parecchi probabili introiti derivanti dal turismo, la stessa sorte dovrebbe forse toccare ad altre città d’arte, di storia, di cultura, di cucina e di natura italiane, che pure non vivono la stessa pluriennale “emergenza”?

Personalmente non solo appoggio la scelta effettuata dal Vice Presidente della Regione Veneto, ma se dipendesse da me lancerei simili campagne pubblicitarie anche a favore di città come Roma, Firenze, Cagliari, Aosta, Catania… L’Italia è un Paese meraviglioso e trovo ingiusto che venga conosciuto all’estero per le proprie pecche piuttosto che non per i propri pregi. Napoli è Napoli. Una parte dell’Italia. Ma solo una piccola parte.

giovedì 17 gennaio 2008

Sempre più MeMe

La mia omonima e web-amica mi ha nominata per un MeMe, quindi... eccomi qua!
Questo MeMe funziona così: in questa pagina troverete i profili dei nati nei dodici mesi, sono in inglese. Ognuno prende le caratteristiche legate al suo mese, le copia nel suo post e sottolinea, oppure commenta (così come ho fatto io) gli aspetti del proprio carattere che riscontra.Bisogna indicare da chi si è ricevuto il meme, col link (come ho fatto io qui sopra), e indicare 12 persone, tanti quanti sono i mesi, a cui lo si vuole passare. Io questo ultimo passaggio non lo farò, perchè non conosco la bellezza di 12 blogger... quindi chi si ritroverà nominato non me ne voglia... :)

Io sono di Agosto.

Ama scherzare. Mica tanto, onestamente. Mi piace stare in compagnia e divertirmi, ma sono permalosetta e non amo gli scherzi (nè farli nè riceverli).
Attraente. E come no!
Soave e premurosa. Con chi se lo merita... Confesso di essere piuttosto selettiva...
Impavida e senza paura. Ne riparliamo appena vedo la foto di uno squalo, ok? (Sì, basta la FOTO!!!)
Ferma e con capacità dirigenziali. Ma proprio nemmeno un po'. Voglio essere responsabile solo di me stessa, non potrei mai aver dei dipendenti.
Sa come consolare gli altri. Spero di sì. Almeno ci provo
Troppo generosa ed egoista. ...Cioè?... Non so come funzioni nei Paesi anglofoni, ma in Italia o si è generosi o si è egoisti...
Molto orgogliosa. Eh, questa volta mi sa che ci siamo. Sì, sono orgogliosa e pretendo moltissimo da me stessa.
Assetata di encomi. Onestamente no. Oddio, i complimenti fanno sempre piacere, ma non è così essenziale per me riceverli.
Spirito straordinario. Mi piace pensare che sia così.
Si arrabbia facilmente. Proprio per niente! Anzi, in certe situazioni sfodero un self-control quanto meno invidiabile.
Si arrabbia se provocata. Perchè, gli appartenenti agli altri 11 segni invece gioiscono quando li provocano?...
Facilmente gelosa. In passato sì, ora mi fido di più di chi amo.
Attenta. Cerco di esserlo. Mi piace cercare di capire come funzionano le cose ed il mondo.
Accurata e cauta. Direi di sì, non mi lancio a capofitto nelle cose. Prima medito e razionalizzo. Poi quel che faccio cerco sempre di farlo al meglio.
Pensa rapidamente. Certamente sì. Pensare in fretta per agire in fretta!
Indipendente di pensiero. Nel modo più assoluto! Sono sempre pronta ad ascoltare gli altri, ma questo non significa che abbracci acriticamente le idee altrui, anzi!
Ama dirigere ed essere diretta. No. Nè l'una nè l'altra cosa. Amo concordare con chi mi è caro la direzione da prendere.
Ama sognare. Più che altro, amo dormire...
Ha talento nella musica, nell'arte e nella difesa. Sono stonata come una campana, quando ho provato a suonare il sax i miei vicini pensavano che fosse il rumore della sirena dei battelli portato dal vento, disegno un po' peggio della mia nipotina di 4 anni e... bè, almeno per la difesa spero di aver qualche chance in più...
Sensibile. Sì, pure troppo.
Scarsa resistenza alle malattie. Dipende. Va a momenti. Ultimamente inizio a sentire gli acciacchi dell'età... :)
Impara a rilassarsi. Per la verità, sto ancora studiando... Ci sono alcune cose che mi scaricano i nervi, ma il rilassamento totale è ancora una meta lontana da raggiungere...
Affidabile. Nel modo più assoluto! Sul lavoro, sono una segretaria bacchettona che non manca una scadenza nè dimentica nulla. Negli affetti, preferirei morire che tradire chi si fida di me.
Romantica. Non particolarmente. Sono abbastanza concreta. Certo però che davanti ad un gesto carino di Davide mi sciolgo come neve al sole...
Appassionata e che si interessa. Direi di sì. Sono un'estremista. Amo alla follia, mi appassiono con tutta me stessa, mi immergo anima e corpo in ciò che mi interessa.
Ama far amicizia. Diciamo che sono piuttosto espansiva, anche se non ho moltissimi amici (gli amici sono una cosa ben diversa dai conoscenti!).

Ecco fatto! Poi, visto che gli unici Blog che frequento con assiduità sono quelli della Vivi e della Raffa, nomino solo quest'ultima (la Vivi è quella che mi ha passato il MeMe...). Aggiungo anche la Big Salumeria e queste due simpatiche amiche, unite anche se stanno a due capi quasi opposti del pianeta. Ma a 12 non ci arrivo proprio...
Ma se siete capitati su questa pagina e sentite l'impellente bisogno di copiare il MeMe, fate pure e... fatemelo sapere!

Quel cosino viola lì...


Ho la forte tentazione di scrivere una lettera di protesta ai produttori di assorbenti igienici. Per la miseria, è mai possibile che il colore meno appariscente che sono riusciti a scovare per le bustine sia il blu elettrico o il viola pervinca? :O

Al bar, non fai in tempo ad aprire la borsetta per estrarre il portafogli e pagare il conto che avventori e camerieri notano che sei “in quei giorni”, gli sguardi calamitati da quel quadratino arancione o rosa acceso che sbuca tra il pacchetto di fazzoletti ed il cellulare…

I fazzoletti di carta (come quelli della foto) si racchiudono in pacchettini piacevoli, con fotografie di animali o pietre o stoffe… ci vorrebbe tanto a fare così anche gli involucri degli assorbenti?
P.S. Ah, per chi desiderasse approfondire l'argomento, qui ci sono alcune (raccapriccianti) proposte sul tema... le metto per dovere di cronaca... SIGH!

mercoledì 16 gennaio 2008

Da laica, sto col Papa



Da qualche giorno tiene banco la vicenda del Pontefice e dell’Università La Sapienza.
Invitato presso l’ateneo, il Santo Padre ha poi rifiutato di recarvisi in seguito alle proteste di un gruppo di docenti e studenti che difendevano la laicità dell’Università.

Ebbene, da laica voglio esprimere tutta la mia solidarietà al Pontefice il quale, a parer mio, ha fatto benissimo a non recarsi presso La Sapienza. Non mi risulta che il futuro dell’ateneo fosse minacciato nella sua laicità, non credo che l’intervento di un capo spirituale (sia esso il Papa, il Dalai Lama o l’Imam) possa pregiudicare l’integrità intellettuale di studenti e docenti atei o laici, non penso che il Pontefice sarebbe andato là con l’intento di far proselitismo.
Certo, il Papa ha chiare posizioni in merito al valore della vita, alla procreazione assistita,all'eutanasia, alle cellule staminali... Posizioni che non potrebbero essere diverse, in quanto conformi ad una fede ed una dottrina ben precise, con precisi dogmi e precisi comandamenti.

Però, forse proprio in quanto studiosi, gli universitari de La Sapienza avrebbero dovuto manifestare, se non maggiore educazione, perlomeno maggior curiosità intellettuale ed apertura mentale. Le differenze ci sono, è innegabile, ma è solo attraverso il dialogo che si può addivenire ad una maggior conoscenza. Ed è proprio alla conoscenza che gli studiosi dovrebbero tendere, senza preconcetti e limitazioni.

RRRROARRRR!!! Il Sanda


Gente, che spettacolo! Niente ti rimette al mondo, ti scarica i nervi e ti ricarica le batterie come una serata di Sanda!

Ieri sera, vuoi un po' perchè in palestra eravamo "pochi intimi", vuoi perchè da giorni piove e il desiderio di energia e vitalità era tanto, ci siamo dedicati al Sanda. Che è lotta cinese. Calci, pugni, proiezioni... una meraviglia!!!

Lo so, ciascuno ha il proprio modo di ricaricarsi: c'è chi va in pizzeria con gli amici, chi sta a casa a guardarsi un film, chi va mezza giornata alle terme... Ecco, io con i miei amici (almeno con alcuni di essi) ci faccio a botte! :-D

E oggi ho una grinta che la leonessa qui sopra al confronto è un gattino! GGGGRRRRRRRRR!!!

martedì 15 gennaio 2008

Benzina di fidanzamento


Ho appena saputo una "buona" notizia: stamani le borse asiatiche hanno registrato un calo del prezzo del petrolio. Non più i 100 dollari al barile toccati nei giorni scorsi, bensì "solo" 96,14 dollari! Fantastico, no?

...Non so se Davide abbia fatto bene a regalarmi un anello di fidanzamento invece che un paio di pieni di benzina...

Il duvet day


Ovverosia il “giorno del piumone”, la più grande, innovativa e PIACEVOLE invenzione statunitense dell’ultimo decennio. In cosa consiste? E’ presto detto: fuori piove, fa freddo, non avete voglia di uscire dalle lenzuola? Nessun problema: allungate una manina fino al comodino, afferrate il telefono o il cellulare, componete il numero dell’ufficio e comunicate che vi prendete il duvet day, 24 ore di riposo extra, preventivamente concordate con il datore di lavoro. Una goduria, vero?

E c’è di più! Pensate che non solo negli Stati Uniti, ma anche in Estremo Oriente (in particolare nel produttivissimo Giappone) la pennichella pomeridiana non soltanto è tollerata ma persino incoraggiata!

Adesso mi stampo la pagina. Così, se oggi pomeriggio il capo mi sorprende a sonnecchiare, gliela mostro aggiungendo trionfante: “Ma com’è possibile che Lei sia così indietro rispetto agli Stati Uniti?!”…

lunedì 14 gennaio 2008

Il test

Allora... Mi concedo un attimo per rispondere a queste domande, scovate qui:

Che ora è? Ora di aprire gli occhi sul mondo!
Nome? Viviana, per gli amici: Viv, Vivi, Vivy.
Compleanno? 1 Agosto.
Segno zodiacale? Sono Leone ascendente... peluche!
Tatuaggi? No. Mi piace l'idea di un tatuaggio sulla pelle, ma poi penso a quando sarò un'ultraottantenne con la pelle flaccida e rinsecchita come una prugna secca e mi passa la tentazione...

Piercing? Mmm... copia & incolla per il tatuaggio...
Sei innamorata? Molto, molto, moooooltoooooooo!!!!
Ti piaci interiormente? La mia ultima radiografia non era un granchè...
Hai già amato al punto di piangere per qualcuno? E come no? Durante l'adolescenza piangevo praticamente un giorno sì ed uno no, e mica solo per amore (anzi, l'amore forse era ciò per cui piangevo meno...)! Poi, crescendo, sono un po' cambiata.
Hai mai fatto un incidente con la macchina? Più d'uno. Mai per colpa mia. E comunque finora il mio Angelo custode ha sempre fatto gli straordinari!
Hai mai avuto una frattura? Sì, braccio sinistro.
Pepsi o coca-cola? Non amo le bevande gasate. Bevo di tanto in tanto il chinotto. Ma se devo scegliere tra le due, coca-cola.
Whisky o vodka? non amo i superalcolici.
Ti fidi dei tuoi amici? Dei pochissimi che considero tali, sì.

Colore preferito per l'intimo? Nessuna preferenza.
Numero preferito? Idem come sopra. Anche se non mi dispiace l'1.
Tipo di musica preferita? I Queen soprattutto. Poi di tutto un po'.

Doccia o bagno? Docciaaaaaa!!!
Cosa odi? L'ottusità e l'arroganza.

Come ti vedi nel futuro? Spero più saggia e più paziente di oggi. E, of course, più rinsecchita e senza tatuaggi! :-)
Da chi hai ricevuto questo test? Viviana
Quale dei tuoi amici vive più lontano? Nihar
Che cosa apprezzi di più in un amico? La capacità di confrontarsi con me e, nonostante le opinioni, le idee, le vite diverse, continuare a volerci bene.
Chi è il più lento? ...Il tartarugo?... :-D

Che cosa cambieresti nella tua vita? Per ora nulla!
Sei felice? Faccio il possibile per cercare di esserlo.

Proverbio preferito? La curiosità è l'anticamera del sapere (non so se si può considerare un proverbio... forse è più un aforisma... l'avevo sentita in un film e trovo sia una frase verissima!)
Libro preferito? ce ne sono tanti... forse "Il gabbiano Jonathan Livingston"
Di che cosa hai paura? degli squaliiiiiii!!!! Un terrore FOLLE!!!! (Lo so che è irrazionale, che statisticamente muoiono più persone per punture di vespa che per morsi di squali, ma a me questi animali fanno paura pure in fotografia!)

La prima cosa a cui pensi quando ti svegli? Dio, ti ringrazio di avermi regalato un altro giorno!
Il tuo film preferito? Mmm... ce n'è più d'uno... forse "Colazione da Tiffany"
Se potessi essere qualcun altro, chi saresti? Mamma mia! Già è faticoso sapere chi sono io... conoscermi davvero... non ci penso proprio ad essere qualcun altro!

Che cosa c'è appeso al muro della tua camera? Un quadro che raffigura un'alba nel Parco del Ticino, comprato da un artista locale.
Che cosa c'è sotto il tuo letto? La polvere. E a volte il mio gatto Puxi.
Dove ti piacerebbe andare? Mi piacerebbe visitare tutte ma proprio tutte le capitali europee.

Chi non risponderà di sicuro? E chi lo sa?
E chi sei sicura che risponderà? Vedi sopra...
Di chi vorresti leggere la risposta? Ogni risposta sarà la benvenuta.

Profumo preferito? Due in particolare: il profumo del legno che scoppietta nel caminetto e il profumo del mare
Sport preferito? Pattinaggio su ghiaccio! E - ma non è solo uno sport - il Kung Fu stile T'Ien Shu
Timido o estroverso? dipende molto dal momento e dalla circostanza

Mare o montagna? Mare E montagna... :-)
Hai paura della morte? No. Ma mi terrorizza la sofferenza
A che ora vai a letto di solito? 23.00, minuto più minuto meno

Che cosa vuoi dire alla gente che leggerà questo test? Che se sono arrivati fino alla fine sono proprio pazienti e carini!!!! ...E che se rispondono anche loro a queste domande e me lo fanno sapere, vado a curiosare le loro vite nei rispettivi blog...

Il sottile confine


Sarà che è un po’ di tempo che non dormo bene, sarà che guardare N.C.I.S. e Criminal Minds prima della nanna non aiuta, sarà che ho dei vicini di casa con qualche problema, fatto sta che ho avuto una notte popolata da incubi.

Ero andata, non ricordo né per quale motivo né con chi, in una struttura che doveva essere simile ad un albergo; ad un certo punto io ed il mio accompagnatore avevamo deciso di dividerci, così da poter aver maggiori probabilità di trovare ciò che stavamo cercando (avrebbe potuto essere tanto il Sacro Graal quanto una toilette… non ricordo!) ed avvisare poi l’altro. Mi sono così ritrovata in una specie di parcheggio sotterraneo, completamente privo di auto, ma che aveva il classico pavimento in cemento grigio, colonne di sostegno grigie, due porte di quelle di sicurezza (gialle, col maniglione orizzontale, come una sbarra) una di fronte all’altra e, unica “stranezza” per quello che ritenevo essere un parcheggio, su una delle due pareti in cui non c’era la porta c’era una larga vetrata che occupava la parete in quasi tutta la sua estensione, sia in larghezza che in altezza.


Ad un tratto da dietro una delle colonne compare un uomo, sulla trentina, altezza media, capelli ed occhi neri, magro, quasi… affilato. Si lancia contro di me cercando di afferrarmi ed io inizialmente schivo i suoi attacchi. Arretro. Cerco di dirigermi verso la porta dalla quale ero entrata ma senza voltargli le spalle. Mi metto in guardia ma non riesco in nessun modo a reagire, né deviando i suoi attacchi né tentando di colpirlo. Mi afferra. Mi spinge verso una delle colonne e, stringendomi le mani attorno al collo, mi solleva da terra. Oddio soffoco! Non respiro!… Dunque sto morendo… Non so come, riesco a dargli un calcio o una ginocchiata e a liberarmi dalla sua stretta. Appena i miei piedi toccano terra, cerco di raggiungere la porta per fuggire, ma lui mi insegue, sta per prendermi ancora… Allora mi dirigo verso la vetrata, picchio forsennatamente i pugni contro di essa e mi accorgo che non è fatta di vetro ma di plexiglass, urlo in cerca di aiuto. Fuori ci sono delle persone, per lo più donne, di età diverse, che sentono i colpi che sto tirando e lentamente si avvicinano.


Ma io devo scappare. Quell’individuo sta per raggiungermi. Mi volto per vedere dove sia e così mi accorgo che nel “parcheggio” adesso c’è un’altra donna. E’ molto lontana, la vedo confusamente ma vedo che è piccolina e tondetta, anche lei sulla trentina. Richiama l’attenzione dell’aggressore facendosi inseguire: così, due contro uno, distraendolo un po’ ciascuna, forse riusciremo a raggiungere entrambe una porta e fuggire da questo folle! Mentre lui torna ad inseguire me, lei ci riesce, se ne va. Sono di nuovo sola e quella maledetta porta sembra irraggiungibile! Torno alla vetrata, ricomincio a battere i pugni e a gridare aiuto. Le donne là fuori, tutte ben vestite e curate, guardano verso di me come si guardano i pesci in un acquario. Alcune interessate, altre incredule… L’aggressore mi raggiunge, mi afferra di nuovo, questa volta per la vita, e mi trascina via dalla vetrata di plexiglass mentre io continuo a dimenarmi ed a urlare. Solo a questo punto sento una delle donne oltre il plexiglass dire: “Poveretti, sono matti. Litigano e non sanno nemmeno perché. Ma almeno qui non danno fastidio alla gente normale”.

E mi sono svegliata di soprassalto.

Normali”, “matti”… chi è “normale”? Quando comincia la malattia mentale? Come, cosa fa superare quel sottile confine che divide "normalità" da "follia"? Dicevo all’inizio dei miei vicini di casa… ebbene, lei, la moglie e madre, ha certamente dei problemi: sente voci, vede Santi, una domenica, nel bel mezzo della celebrazione della messa, è andata ad abbracciare la croce sull’altare urlando a Cristo di scendere (sono dovuti intervenire degli infermieri con l’ambulanza, perché né il parroco né alcuni fedeli erano riusciti a toglierla di là)… Eppure pare che tutto abbia avuto inizio da un esaurimento nervoso. Che certo non dev'essere una bella cosa, ma credo sia piuttosto comune…
Esaurimenti nervosi, depressioni, schizofrenia, paranoia… Non se ne parla mai. Sono mali sconosciuti. Vissuti, da chi ha un parente o un caro che ne soffre, quasi come una vergogna da tenere nascosta il più possibile. Percepiti dai “normali” come un qualcosa che non li tocca e che sarebbe bello poter rinchiudere da qualche parte, lontano dagli occhi della società “normale”. Io stessa ho fatto volontariato con disabili (o diversamente abili, o handicappati... scegliete la definizione più "politically correct" che preferite, ma dietro al buonismo peloso il succo del discorso non cambia!), bambini ed anziani, ma nei confronti della malattia mentale ho sempre avuto un autentico terrore… perché si teme ciò che non si conosce. E mentre i tg ci bombardano di meningiti, aviarie, aids, obesità, nulla viene detto sulla depressione, ad esempio. Come se fosse un qualcosa che tanto non può toccarci. Come se fosse un problema che riguarda sempre e soltanto gli altri. Una sparuta minoranza che sarebbe bello poter fingere che non esistesse, iniziando a non darle spazio con l’informazione. E invece bisognerebbe parlarne, perchè è con la conoscenza che si abbattono i pregiudizi. Perciò vi lascio anche un invito, per avvicinarsi a questo mondo parallelo e sconosciuto che talvolta tocca e va a cozzare col mondo "normale".

P.S. Se qualcuno sa darmi un’interpretazione dell’incubo – o anche i numeri da giocarmi al Lotto (si sa mai che sia la volta buona!) – non esiti a scrivermi, mi raccomando!

domenica 13 gennaio 2008

Liberamentv


Liberamente in tv. Una contraddizione in termini se si parla di RAI e MEDIASET, schiave della pubblicità e quindi degli investitori. Una realtà ancora possibile, almeno in parte, se si parla invece di La7. E' qui che viene dato spazio a documentari e film che in nessun altro canale televisivo italiano nazionale troverebbero una collocazione (se non, forse, verso le 3 del mattino). Ed è qui che oggi ho avuto modo di vedere un magnifico programma incentrato su Audrey Hepburn. Attrice che adoro. Un viso dolcissimo che ha conservato la serenità del sorriso tanto sul set di "Colazione da Tiffany" quanto in Africa come ambasciatrice Unicef.

Una donna davvero bella, tanto d'animo quanto d'aspetto. Una donna che è entrata nel mito - per la grazia, l'eleganza, il modo di vestire... - e che ci resterà anche grazie a qualche programma inserito nel palinsesto delle poche emittenti tv che possono ancora vivere senza l'assillo degli investitori.

sabato 12 gennaio 2008

Passione ghiaccio

C’è qualcosa che vi rende assolutamente euforici, che vi stampa il sorriso in viso, che non vi fa sentire la fatica né il freddo né la stanchezza? C’è qualcosa che vi appassiona e coinvolge completamente, che vi fa sentire voi stessi al 100%, che fareste per tutta la vita senza stancarvi un solo momento? Beh… per me tutto questo è il ghiaccio. Quando pattino sul ghiaccio sono… sono “diversa”… sono io all’ennesima potenza!

E il bello è che io non so pattinare! Niente toe loop axel, niente flip, niente di niente: pattino soltanto in avanti e un pochino all’indietro, ho uno stile da patata lessa, non ho mai preso una lezione in vita mia e quello che so l’ho imparato a furia di provare e riprovare.

Ma il ghiaccio è la mia passione. Calcolo l’indice di civiltà di una città in base al fatto che disponga o meno di uno stadio del ghiaccio…

E, inutile dirlo, il mio sogno nel cassetto è quello di poter un giorno prendere lezioni!

mercoledì 9 gennaio 2008

Una bufala nel web

C’erano una volta le Catene di S. Antonio. Una busta ti veniva recapitata nella buca delle lettere e, aprendola, scoprivi che ricopiando il testo ed inviandolo a tua volta ad un certo numero di persone avresti avuto fortuna o salute o denaro o… tutto questo garantito per il futuro. Guai a gettare la lettera, spezzando la catena! Sfortuna e malanni erano assicurati.
Da diversi anni, con internet e le nuove tecnologie, anche queste Catene si sono modernizzate e capita sempre più spesso di trovare la propria casella di posta elettronica intasata da messaggi più o meno credibili, powerpoint più o meno gradevoli, notizie più o meno verosimili, vicende più o meno allarmanti.


Ecco però venirci in soccorso due fantastiche trovate: la lista nera ed il sito antibufala. La prima consente di inserire – e memorizzare – in una lista i mittenti di spam e posta indesiderata, così da escluderli automaticamente qualora inviassero ulteriori e-mail. Il secondo è nato grazie all’impegno di Paolo Attivissimo, che si autodefinisce “giornalista informatico e cacciatore di bufale”, il quale offre questo servizio gratuitamente ed accetta, se proprio non si riesce a trattenersi dal compiere un gesto di commossa gratitudine, pagamenti in pizze e focacce.

Pescara - 57 scuole ad energia solare


Portare "Il sole a scuola", con un progetto che investa sul futuro e sulle energie rinnovabili.
Così il Ministero dell'Ambiente ha deciso lo stanziamento di oltre 500 mila euro per la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici scolastici abruzzesi.
Le scuole interessate dall'iniziativa, che ha visto l'attiva partecipazione dell'Assessorato regionale all'Ambiente, sono 57.
...Speriamo si faccia buon uso di questi soldi pubblici e si utilizzino DAVVERO per realizzare questi impianti... E' a dir poco paradossale che i maggiori beneficiari europei dell'energia proveniente dal sole siano Germania e Gran Bretagna, Paesi di certo all'avanguardia e lungimiranti ma molto poco soleggiati...

Monza - un appello per salvare il Parco


Ricevo e volentieri do spazio a questo appello per la tutela del Parco di Monza, attualmente il più vasto parco cintato d'Europa, che vanta una storia bicentenaria (la sua nascita fu sancita con decreto di Napoleone Bonaparte il 17 settembre 1805).


ATTACCHI AL PARCO,

alla salute dei cittadini, con i nostri soldi.

Esprimete la vostra opinione di cittadini al Sindaco: e-mail: sindaco@comune.monza.mi.it con copia per conoscenza al Comitato per il Parco A. Cederna: info@parcomonza.org. Eventuale numero telefonico dell’ufficio del Sindaco e’ : 039.2372255 – 257 (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 14.00).

P e r c h e’ ?

Dalla stampa e da interviste al Sindaco e all’Assessore al Parco apprendiamo che:

1) La Regione Lombardia ha destinato 1 milione e 700 mila euro per finanziare la Sias, una società dell’ACI Milano, per la realizzazione di un centro di guida sicura nel Parco, in un’area prospiciente il Roccolo – recentemente restaurato a cura di uno sponsor privato su iniziativa del Comitato per il Parco A.Cederna – e la Gerascia, due degli ambienti naturali e storici più preziosi del Parco. La Gerascia, splendido prato rifugio di molte specie faunistiche, potrebbe essere asfaltata e messa a disposizione dell’autodromo.

2) La Giunta Mariani – senza discussione in Consiglio Comunale - ha approvato una delibera che rinnova alla Sias fino al 2026 la concessione per la gestione dell'autodromo in cambio di un canone di locazione ridicolo: 800 mila euro.

3) si sta discutendo il progetto dell’architetto Botta di uno stadio della F1 per ospitare 110.000 persone.

4) si sta discutendo la costruzione di due piste aggiuntive che dovrebbero correre parallele al circuito – una interna alla concessione e l’altra esterna. L’unica funzione sarebbe quella di rendere piu’ agevole l’accesso alla pista.

5) verra’ istituita una fondazione Parco e Villa Reale per la loro gestione a fini di lucro, in quanto sara’ in project financing. Questa formula e’ pericolosa in quanto potrebbe anche comportare la chiusura di vaste aree del Parco al pubblico.

SE NON CI AIUTERETE IL PARCO SARA’ PERDUTO PER TUTTI E PER LE GENERAZIONI FUTURE.

COMITATO PER IL PARCO A. CEDERNA
C/o Bianca Montrasio, via Raiberti 5, 20052 Monza

Tel: 039 039 382147 – fax 039 2312628


martedì 8 gennaio 2008

Napoli - rifiuti


Non voglio parlare di "emergenza rifiuti" perchè già ne parlano troppo i vari tg... L'allarmismo alza i dati auditel e fa vendere più giornali, quindi quando non c'è "emergenza aviaria" deve esserci un'"emergenza meningite" o un'"emergenza rifiuti": è la legge del mercato...
Però di questi rifiuti voglio parlare. Senza allarmismi, cercando di far ricorso al buon senso. Ora: tutte le città producono rifiuti. E in Italia ci sono città ben più popolose di Napoli che, a rigor di logica, avendo più abitanti avranno anche più produttori di rifiuti. Allora come mai questo "casino" interessa solo la Campania?

Colpa della Camorra? Certo, ci avrà messo il suo zampino, ma davvero è tutto liquidabile così?

Una cosa è certa: mentre l'Italia europea raccoglie, differenzia, ricicla e solo in ultima analisi "termovalorizza" i propri rifiuti, l'Italia nord africana non differenzia, non raccoglie, non ricicla e tutt'al più brucia col "fai da te" i sacchi abbandonati lungo le strade.

Già, c'è anche la spinosa questione dei termovalorizzatori, accusati da più parti di aumentare l'incidenza dei tumori... Ma perchè, la diossina che si sprigiona dai rifiuti incendiati senza il minimo controllo, senza raggiungere le necessarie temperature cos'è? Aria fresca di montagna? Andiamo a Napoli a riossigenarci, invece che a far una vacanza sulle Dolomiti, allora!
E intanto la Germania arricchisce e ringrazia...

Mai gridare al lupo



Alcuni dei libri più belli, divertenti ed interessanti che mi sia mai capitato di leggere arrivano dalla letteratura per ragazzi. “Mai gridare al lupo” è senza dubbio tra questi. L’avevo letto per la prima volta una quindicina di anni fa, quando mia sorella me l’aveva dato affinché lo leggessi e le preparassi la scheda di lettura che poi lei avrebbe consegnato alla propria insegnante (non ha mai amato granchè la lettura, che viveva come una sorta di “compito aggiuntivo” piuttosto che non uno svago…) e ne ero rimasta folgorata. Ricordo che l’avevo letto tutto in una notte, schiacciando la faccia contro il cuscino per non farmi sentire ridere quando mi imbattevo nelle descrizioni più divertenti.

Un giovane biologo, Farley Mowat, viene spedito in una remota zona del Canada del Nord per studiare i lupi artici e possibilmente trovare le prove inconfutabili del loro essere spietati assassini e voraci massacratori di caribù. Immaginate lo stupore quando Mowat scopre che in realtà i temibili predatori si nutrono in larga misura di… topolini. Questa ed altre sorprese attendono il ricercatore allorché, abbandonati miti e preconcetti, si dedica allo studio di questi affascinanti ed ancora poco noti animali.
Il libro, ve lo garantisco, merita di essere letto (io lo sto rileggendo ormai per l’ennesima volta, trovandolo sempre più bello), ma se siete particolarmente pigri o se vi viene sonno al solo sentir pronunciare la parola “lettura”, potete ripiegare sulla versione cinematografica.

Titolo: Mai gridare al lupo
Autore: Mowat Farley
Curato da: Caprettini G. P.
Editore: Petrini Editore
Data di Pubblicazione: 1993

Riprendono gli allenamenti!


Ieri sera, dopo la pausa natalizia, sono ripresi gli allenamenti.
Era ora!

Il mio girovita-da-Babbo-Natale si è subito confrontato con una bella serie di addominali e poi, con la scusa di smaltire pandori, panettoni, zamponi & affini, ci si è dati un gran daffare con corsa, flessioni, esercizi isometrici, stretching... Il tutto, è ovvio, come riscaldamento.
Perchè è stato solo dopo tutto questo che è iniziato l'allenamento vero e proprio.
Che ho affrontanto con una voglia ed una grinta PAZZESCHE. Ero davvero carica!
Tutto bene, dunque? Certo, benissimo!

...Unico neo: oggi, dopo tanto fare - seguito a tutto il non fare delle vacanze - mi sento molle come un omogeneizzato!!! (Trovate una mia recentissima foto postata qui sopra... :D )
Ma che gran soddisfazione!

lunedì 7 gennaio 2008

Il Pain d'épices



I francesi non mi sono mai stati granchè simpatici. Non mi piacciono particolarmente loro, non mi piace il loro modo di fare nei confronti degli altri Europei, non mi piace nemmeno la loro lingua.

A loro, però, devo riconoscere il merito di aver inventato due o tre "cosette": le idee dell'Illuminismo, il bacio "serio" e... il pain d'épices!

Lo so, lo so, è il 7 gennaio, il mio girovita assomiglia a quello di Babbo Natale (ormai mi sento una sfera... le mie misure da pin-up mi sembrano essere 90/120/90 o giù di lì...), i bagordi natalizi si sono appena conclusi e normalmente in questo periodo dell'anno si favoleggia di diete da fame e di regimi alimentari super controllati.

Ma io vado contro corrente e stamattina, a colazione, mi sono pucciata tre belle fettone di questa bontà nel mio thè verde.

Aaaaah! Vive la France!

Hot fuzz


L'agente Angel è il meglio che la polizia londinese possa avere. Talmente dedito al dovere, talmente preciso, talmente preparato, talmente tenace nel difendere ed applicare la legge che... fa fare brutta figura a colleghi e superiori. I quali, stremati da tanta perfezione, lo spediscono in uno sperduto paesino di campagna - per la precisione a Sandford, "la miglior cittadina", che detiene tale titolo da qualche anno - in cui il massimo dell'azione sembra essere quello di impedire a dei minorenni di frequentare il locale pub. Una punizione camuffata da promozione a sergente.
La situazione è talmente grottesca e surreale che, quando si verifica un duplice omicidio, lo spettatore rimane incredulo tanto quanto gli abitanti della cittadina impeccabile. Ci si aspetta l'ennesima trovata sarcastica, una nuova uscita di English humour... Invece il duplice omicidio c'è stato, il sergente è certo che non possa trattarsi di una tragica fatalità ed è decisissimo ad indagare a fondo. Soprattutto quando la scia di morti si allunga.

Una miscela esplosiva di comico e macabro, un film divertente e coinvolgente, che strizza l'occhio alle produzioni poliziesche d'oltre oceano con irriverente ironia e che pone anche interessanti quesiti morali su chi debba far rispettare la legge e secondo quali modalità.

Un film di Edgar Wright. Con Simon Pegg, Nick Frost, Jim Broadbent, Timothy Dalton, Paddy Considine, Rafe Spall, Edward Woodward, Billie Whitelaw, Anne Reid. Genere Comico, colore 121 minuti. - Produzione Gran Bretagna 2007. - Distribuzione Universal Pictures

sabato 5 gennaio 2008

L'arte della quiete e della pace interiore


Ci sarà pure un motivo se questo Blog si chiama come si chiama...

Ebbene, sì, confesso: pratico da anni arti marziali e per la precisione Kung Fu stile T'Ien Shu, il cui nome significa "Arte della quiete e della pace interiore".

E questo credo giustifichi ampiamente anche l'inserimento del sito ufficiale tra i miei link favoriti...

Il T'Ien Shu mi ha aiutata a crescere, a divenire ciò che sono oggi, e continua ad operare in me tali e tanti cambiamenti che talvolta anch'io ne resto sorpresa. E' davvero una disciplina che va oltre il menar le mani, che trascende la semplice fisicità e che interessa la mente e lo spirito tanto quanto (se non più ancora) il corpo.
Il cammino, intrapreso prima per curiosità ed animata dal desiderio di "imparare a difendersi" (sono una creaturina di un metro e mezzo per neppure 50 chili di peso...), si è trasformato in un affascinante viaggio alla ricerca e conoscenza del sè che terminerà, forse, solo con il mio ultimo respiro.

"Conosci te stesso", un imperativo che unisce la Grecia classica all'antico estremo Oriente. Un bisogno che ciascun uomo è chiamato a tentare di placare. Un percorso che richiede il tempo di una vita. E forse più.
Ebbene, su questo cammino io ci sono finita con maggior consapevolezza proprio grazie al T'Ien Shu. Uno stile nato in Italia, che quindi si adatta perfettamente a quelli che sono i ritmi, le tradizioni, il vivere in Italia, ma che ha in sè tutte le doti che erroneamente si ritiene possano appartenere soltanto alla filosofia orientale. Uno stile che diventa vita quotidiana, mentre la tua vita quotidiana si permea ed arricchisce di questo stile.
Ecco perchè...Nonsolobotte!

Intro

Una doverosa premessa: in questa sezione non troverete citazioni di Edison e Marconi, nè di Volta e neppure dei fratelli Wright.
Troverete invece cose "comuni" che però ci rendono migliore l'esistenza.

...O, almeno, la rendono migliore a me... ;-)

venerdì 4 gennaio 2008

La certezza della precarietà



Ecco, ci risiamo. L'autobus è passato con un ritardo impressionante, lasciando me e chi come me non può permettersi il lusso di stare a casa nelle giornate nevose al gelo.

E poi ti tapezzano la città con cartelli che ti invitano a lasciare a casa l'auto ed usare i bus!

Ma io dico: almeno ci fossero, i bus!

Invece un po' ci sono e un po' no, un po' fanno scioperi selvaggi e un po' trovano traffico, un po' sta nevicando e un po' è giorno di mercato...

Naturalmente, in vista delle elezioni, tutti lì a promettere migliorie, ad assicurare maggior servizio del trasporto pubblico... Poi, una volta eletti nel consiglio di Circoscrizione, tutto finisce nel dimenticatoio.

Esattamente come succede ben più in alto, laddove si era promesso di rivedere la Legge Biagi e ci si ritrova ancora con un pugno di mosche in mano.

E a noi poveri tapini rimane solo la certezza della precarietà. Nel lavoro come sugli autobus.

La notte dei lunghi artigli


Francis e Gustav vivono insieme. A volte si amano, a volte si tollerano a fatica, ma convivono ormai da anni e non saprebbero stare lontani l'uno dall'altro. Questo fino a quando compare Francesca... Donna, quindi biologicamente affine a Gustav che è un uomo (ah, dimenticavo di dire che Francis è un gatto!), arriva a sconvolgere il tranquillo ménage à deux.
Così Francis decide che qull'appartamento non è abbastanza grande per tutti e tre e scompare.
Inizia così la sua seconda vita, una vita fatta di mistero, intrighi felini e delitti.

Gran bel libro, sia per chi ama gli intrighi sia per chi ama i gatti. Se li amate entrambi, non potete proprio perdervelo!

Titolo: La notte dei lunghi artigli
Autore:
Pirincci Akif
Traduttore: Boschetti S.
Editore:
TEA
Data di Pubblicazione: 1996
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